Riceviamo e pubblichiamo di seguito una nota di Gianluca Di Cocco, presidente di Idea, azione e Libertà in provincia di Latina, in merito al servizio di igiene urbana del capoluogo pontino anche alla luce della conferenza stampa di ieri sull’Abc, tenuta dai vertici dell’azienda speciale e dell’amministrazione comunale di Latina.
Dopo averlo denunziato più volte, è stato ammesso anche dall’amministrazione, che il servizio raccolta non funziona e sinceramente i cittadini non sono ben disposti a pagar di fronte ad una soluzione che non vada a migliorare.
Non entrando nuovamente e troppo nei numeri, è evidente che c’è qualcosa che non funziona, non solo il servizio raccolta e pulizia della città è sotto gli standard, ma c’è qualcosa che non è chiaro neanche in un passaggio di questa operazione ABC, nube apparsa tra le righe anche dell’ultima conferenza stampa.
Come è stato dichiarato, a Latina scalo avverrà a breve lo “start” per la raccolta differenziata spinta, ma è ancora nel buio più fitto il famoso finanziamento da 1 milione di euro che dovrebbe elargire il mercato finanziario privato, dopo che la cassa depositi e prestiti ha dato il proprio diniego attuando delle proprie regole interne.
Passata l’estate e alle porte appunto, il decollo di questa azione di raccolta spinta, mi chiedo dove, come e quando si potrà prendere visione dell’avviso ” pubblico” per la richiesta di offerta, per questo famoso finanziamento rivolto agli istituti privati?
Non voglio mettere in dubbio che la procedura di gara sia stata fatta, ma è inspiegabile che nessuno se ne sia accorto e che non si riesca a trovarne traccia da nessuna parte, specialmente nell’albo pretorio.
L’unica spiegazione plausibile, e mi auguro che per trasparenza onestà e quindi non voglio credere che sia questo il caso, si stiano facendo atti sotto soglia, per affidamenti d’importo inferiore a 40.000 euro.
Procedure esemplificativa da ritenersi sicuramente anomale per la portata del progetto, anche se la legge l’ammette, per importi al di sopra dei 40 mila euro.
Di certo bisogna sempre fornire una giustificazione plausibile in armonia alle “deroghe” ivi contemplate.
Infatti, se i contraenti fanno quello che vogliono sotto quella soglia, se la si supera l’affidamento diretto diventa una eccezione e bisogna spiegare molto bene perché non si faccia la gara, con “adeguata” motivazione nella delibera o determina a contrarre.
Sarebbe opportuno che a questo, si possa avere delucidazioni il prima possibile.
Gianluca Di Cocco
presidente provinciale di Idea Azione e Libertà