E’ stato affrontato nella seduta del 27 gennaio della commissione welfare del Comune di Latina, il contenuto della legge 166 che si propone di arginare il gravissimo problema dello spreco alimentare (e non solo) come enorme contraddizione culturale presente nella società attuale, che riguarda anche la riduzione della quantità di rifiuti.
Si inizia dalle mense scolastiche
Grazie ad un tavolo tecnico voluto dall’assessora alle Politiche Sociali Patrizia Ciccarelli, durante il quale sono intervenuti moltissimi operatori del terzo settore – ha spiegato la presidente della commissione welfare, Laura Perazzotti – abbiamo avuto modo di contattare anche i responsabili della società che gestisce tutte le mense scolastiche del Comune di Latina nel centro cottura in via Po, i quali si sono detti disponibili a intervenire per migliorare il servizio in funzione della diminuzione dello spreco alimentare.
L’educazione ambientale a scuola
“La commissione welfare a riguardo, seguendo un percorso intrapreso per la risoluzione del grave problema dello spreco alimentare – spiega la Perazzotti – ha ritenuto invitare a relazionare al suo interno insegnanti di alcune scuole di Latina attive nella rete delle buone prassi dell’educazione ambientale e del progetto eco school, che da tempo manifestavano un grandissimo disagio causato dall’impossibilità di portare avanti una efficace opera educativa in quanto ogni giorno, dopo la mensa, i bambini dell’infanzia e della primaria assistono al rimescolamento di tutti gli avanzi di cibo, posate di plastica, piatti, bicchieri e tovaglie di carta che finiscono gettati in un unico sacco nero nell’indifferenziata. Finalmente queste difficoltà sono state da noi recepite e, grazie alla presenza di responsabili di Latinambiente, della ditta Vivenda che distribuisce i pasti, del presidente della Commissione Ambiente e di tutti i consiglieri intervenuti, siamo vicinissimi a una soluzione in via sperimentale”.
La formazione anche per il personale Ata
A breve, quindi, sarà avviato un percorso di formazione riservato alle scuole del capoluogo pontino, che coinvolgerà anche il personale Ata, che materialmente contribuirà al recupero del cibo, insieme al personale della società Vivenda. La formazione sarà garantita dal personale specializzato della Latinambiente in accordo con la Vivenda.
L’obiettivo della raccolta differenziata
Successivamente, invece, sarà attivato un progetto pilota in alcune scuole di Latina legato alla raccolta differenziata mirata al recupero di tutti gli avanzi di cibo per i quali l’azienda che raccoglie i rifiuti istituirà uno speciale porta a porta. “I primi risultati probabilmente saranno visibili nel periodo da marzo a maggio – ha concluso la Perazzotti – e riguarderanno solo poche scuole, quello che ci auguriamo è che l’esperienza acquisita con i progetti pilota possa diffondersi come buona pratica a tutti gli istituti comprensivi del nostro comune”.