Sabato 8 Aprile, al Teatro Opera Prima in via dei Cappuccini, va in scena “Shakespeare è cattivo”, di e con Piero Morelli.
Numerose e indimenticabili le figure di “cattivi” che Shakespeare ha lasciato nel corso della sua intera produzione drammatica: a partire dal crudele Aaron il moro del macabro Titus Andronicus (1594) e dal deforme e spietato duca di Gloucester nel Richard III (1597), al freddo e cinico ebreo Shylock di The merchant of Venice (1598), per poi giungere alle grandi figure di villains del periodo cosiddetto della maturità, dal risoluto e seduttore Cassio al tyrant Cesare di Julius Caesar (1599) a Claudius, l’usurpatore fratello di Amleto padre in Hamlet (1601), al disumano e vendicativo Jago di Othello (1604) e al cinico Edmund il bastardo e alle sorelle Goneril e Regan, spietatamente insensibili nei confronti del destino del padre nel King Lear (1606), alla coppia avida di potere di Macbeth e della sua Lady nella cupa tragedia di ambientazione scozzese del Macbeth (1608), al finale approdo ad una nichilistica misantropia del protagonista di Timon of Athens, (1610), per giungere poi agli ambiziosi usurpatori Sebastian e Antonio di The Tempest (1611). Personaggi che, come quasi sempre accade in Shakespeare, non possono essere ricondotti ad una unilaterale interpretazione, ma che si caratterizzano per delle costanti comportamentali quali, fra le altre, malizia congenita, sfrontato orgoglio, desiderio di vendetta e ambizione di potere.
Utilizzati nelle commedie spesso per rendere più irto di ostacoli l’intreccio destinato a sciogliersi lietamente, sono protagonisti di tragedie della tracotante ambizione di potere, del desiderio di vendetta, dell’esasperato egoismo, insomma del disfrenarsi di un furor dal sapore fortemente senechiano che li conduce all’inevitabile catastrofe.
L’adattamento prende spunto da ben nove testi shakespeariani da cui vengono tratte scene e personaggi in un intreccio mirante ad analizzare motivazioni e psicologia del villain shakespeariano in una a-temporale catabasi che mescola atmosfere dark e fetish a richiami ad un macabro e truculento di pura marca elisabettiana, scandita da una colonna sonora che spazia dal Rinascimento inglese a sonorità rock e a rumoristica elettronica.
Dopo avere portato più volte in scena Shakespeare in progetti laboratoriali a carattere monografico e attraverso regie sue e altrui, il regista e attore Piero Morelli torna ad uno Shakespeare ancora una volta affrontato monograficamente, presentato in una messinscena che unisce, come è tipico nelle sue regie, recitazione, canto, danza, moda e body-art. Se tradurre un autore in un’altra lingua comporta sempre una violenza, si è cercato di alterare il meno possibile il sapore, il ritmo e l’irruenza della lingua shakesperiana alternando ad una traduzione molto letterale la lingua originale shakespeariana, in momenti particolarmente topici del percorso drammaturgico.
Info e prenotazioni al 333.3680593.