Sorride il Latina che raccoglie gli applausi dei suoi tifosi, in un Partenio semivuoto dove fanno rumore i fischi per l’Avellino. E’ la logica conseguenza di una partita tra chi è favorito sulla carta, pur non avendo ancora vinto in campionato, e chi si è trovato anche nell’opportunità di fare il colpaccio con l’uomo in più per oltre un’ora di gioco. Ma la superiorità non sempre riesci a sfruttarla, soprattutto se davanti hai l’avversario forte che ti circonda.
Con il massino rispetto per i padroni di casa, il Latina ci ha provato a non farsi spingere verso la propria area, ma le occasioni vere nerazzurre si contano velocemente perché stanno sulle proverbiali dita di una mano.
Illusorio pertanto il palo esterno di Nicolao su punizione dopo appena due minuti, perché il Latina ha vissuto momento difficili per tutto il primo tempo, specialmente sulle palle inattive “Questione di centimetri” dirà poi in sala stampa Di Donato. In effetti il vantaggio irpino è nato sugli sviluppi del corner e della lesta zampata ad un passo dalla porta di Dossena, veloce dopo il miracolo di Cardinali sull’inzuccata di D’Angelo.
Sulla stessa falsariga, Maniero al 10’ e D’Angelo al 14’ hanno creato non pochi problemi, per quanto l’occasione più grossa sia capitato in realtà a Carriero, servito facile sul secondo palo da Kanoute (30′), ma il facile appoggio è diventato una brutta figura sotto porta. Il Latina ha trovato il pari al 35’. Teraschi imbecca nel cuore dell’area Carletti, puntata da futsal e pallone che piano piano rotola in rete.
Al 39’ Carriero sbraccia troppo colpendo Nicolao in uno corpo a corpo sul filo laterale, che andava gestito con maggiore saggezza. Il rosso in realtà non scuote l’Avellino, che ha continuato a fare la partita, sfiorando di nuovo il vantaggio prima del riposo, sul cross di Kanoute che mina la tranquillità del portiere Cardinali, pronto ad avventarsi su una palla impazzita in area di rigore.
Molto attendisti nella ripresa in pontini, insidiati da Ciancio, Maniero e Silvestri, il più pericoloso di tutti perché al 36’ il suo colpo di testa, sulla punizione di Tito, si stampa sulla traversa e ritorna i campo.
Il Latina deve attendere uno sganciamento di Nicolao, il cui sinistro al 38’ si perde sul fondo, pur meritando qualcosa di più.
Bene così, domenica prossima al Francioni sarò la volta del Foggia e di “Zemanlandia”.
Avellino – Latina 1-1
Avellino (4-3-1-2): Forte; Ciancio, Dossena, Silvestri, Tito (43’ st Mignanelli); Carriero, De Francesco (29’st Matera), D’Angelo; Kanoute; Maniero (29’st Plescia), Gagliano (1’ st Mastalli).
A disp. Pane, Rizzo, Sbraga, Scognamiglio, Bove, Messina.
All. Braglia.
Latina (4-4-2): Cardinali; Ercolano, De Santis, Esposito, Nicolao; Teraschi (21’st Atiagli), Spinozzi (35’st Ricci), Tessiore, Di Livio; Carletti (29’st Jefferson), Mascia (1’st Rosseti).
A disp. Alonzi, Giorgini, Amadio, Sane, Celli, Pastore, D’Aloia.
All. Di Donato
Arbitro: Costanza di Agrigento.
Assistenti: Feraboli di Brescia-Tinello di Rovigo.
Quarto Ufficiale: Monesi di Crotone.
Marcatori: 6’ pt Dossena (A), 36’ pt Carletti (L)
Note: espulso al 39′ Carriero (A) per condotta violenta. Ammoniti Spinozzi, Teraschi. Angoli 7-1. Rec. 3’pt, 5’st. Spettatori 2911 (1300 abbonati), di cui 74 ospiti.