Tre deliberazioni e mezzo di Consiglio comunale per la scuola. Perché la scuola, come ha detto l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Latina, Gianmarco Proietti, “è una comunità educante e il luogo dove si cura un capitale invisibile che si manifesterà solo nel futuro, è il luogo dove vivono e prendono consapevolezza del loro essere cittadini le persone che oggi chiamiamo ‘future generazioni’: solo nella scuola esse hanno possibilità di esprimersi, di raccontarsi, di dialogare con il mondo presente”.
Ieri l’assise civica di Latina ha approvato una variazione di bilancio per un importo di 955.925, 79 euro, derivante da un finanziamento regionale di pari somma per la gestione degli asili nido comunali, che l’amministrazione comunale ha deciso di impegnare per la manutenzione ordinaria nella misura di 610mila euro, in prestazioni di servizio per 300mila euro, e per l’acquisto di attrezzature ed elettrodomestici per 45.925,79 euro. Altri importi, derivanti da avanzo di amministrazione confluiti in altra maxi variazione di bilancio, su indirizzo dell’assessore ai Lavori pubblici Emilio Ranieri, per un importo complessivo di 2.365.000 euro per interventi di messa in sicurezza e decoro, sono stati impegnati per la manutenzione straordinaria delle centrali termiche delle scuole comunali, nella misura di 200mila euro, e per interventi di impermeabilizzazione dei lastrici solari ed efficientamento energetico delle scuole comunali per 600mila euro.
Il Consiglio ha approvato anche il nuovo regolamento delle scuole dell’infanzia comunali paritarie che recepisce “le norme recentemente introdotte in materia di privacy e rilascio della certificazione medica”, che tiene conto “delle esigenze organizzative del servizio” e che stabilisce “soprattutto la precedenza, nei criteri di accesso, per gli alunni disabili”. (qui il nuovo regolamento)
“Per la prima volta – ha detto l’assessore Proietti introducendo l’argomento – riusciamo a pensare la scuola dell’Infanzia come un’unica costruzione che ha al suo interno 6 plessi (San Marco, Madonna di Fatima a Borgo San Michele, Pio XII a Borgo Faiti, Santa Maria di Sessano a Borgo Podgora, Pio IX a Borgo Grappa, Santa Maria Goretti a Le Ferriere), con un dirigente (l’architetto Umberto Cappiello che ringrazio per la cura e attenzione con la quale insieme abbiamo costruito questo sistema) e un unico Piano dell’Offerta Formativa. In questo sistema abbiamo riconosciuto la centralità del bambino e soprattutto del bambino più fragile, sistematizzando, secondo anche la normativa vigente, i criteri di ammissione dando priorità ai bambini con disabilità certificata. Ci siamo fatti carico delle difficoltà delle famiglie più fragili, comprendendo nella definizione di ‘genitore lavoratore’ anche quella precarietà che non veniva riconosciuta ma allontanava il bambino dalle possibilità di accesso, abbiamo arricchito il servizio estendendolo fino alle 16:00 e offrendo la possibilità di entrare alle 7:30. Abbiamo organizzato le iscrizioni con la composizione di due graduatorie distinte quella dei 5-enni, 4-enni e 3-enni e quella degli anticipatari. Anche nel regolamento delle scuole dell’Infanzia abbiamo sottolineato come il personale potrà essere dipendente dall’amministrazione comunale, sia appartenente alle congregazioni religiose con le quali l’Amministrazione Comunale stipula apposite convenzioni, sia dipendente della Ditta affidataria dei servizi di supporto alle attività didattiche e ausiliarie. La scuola che vogliamo a Latina, è un luogo di umanizzazione, cioè di sviluppo della persona. Lo sviluppo dell’uomo come persona passa necessariamente attraverso la cultura: la scuola abilita a cogliere i significati profondi della vita, ad apprendere una professione e a saper vivere responsabilmente nella società. Al termine cultura affidiamo la capacità critica di leggere la quotidianità attraverso le categorie proprie della scienza, dell’arte, della storia e della fede. È dal dialogo che nasce una cultura libera, dall’ascolto dell’altro che emergono le radici della propria identità… L’arte dell’insegnare nasce dal confronto con tale alterità. Lo studente, il bambino che ogni giorno viene accolto nelle scuole del Comune, è una persona con la quale la Comunità entra in dialogo. Egli è il soggetto del processo educativo e questa soggettività vogliamo esaltare nella costruzione del sistema 0-6 del nostro comune”.
Infine, il Consiglio comunale di ieri ha approvato il regolamento della consulta cittadina per la scuola, quale organo di partecipazione e di rappresentanza che permette “di approfondire e discutere tutte le questioni che favoriscano la crescita e l’offerta formativa scolastica, tematiche centrali del diritto allo studio, nonché uno spazio di incontro e collaborazione tra l’ente comunale, le istituzioni scolastiche, ed i vari soggetti educativi presenti sul territorio, un importante luogo di stimolo e di verifica dell’impegno civile della comunità cittadina al fine di contribuire a migliorare il servizio educativo”.
“Con questo regolamento – ha spiegato l’assessore Proietti – vogliamo costruire un luogo di elaborazione condivisa delle politiche scolastiche della nostra città. Quando pensiamo ad un luogo pensiamo ad un sistema in cui esercitare una discussione attraverso un processo deliberativo. L’essenza della democrazia non consiste nella conta dei voti tra posizioni precostituite, secondo il principio di maggioranza, o nella negoziazione tra interessi dati, ma nella discussione fondata su argomenti tra tutti i soggetti coinvolti dal tema. Vogliamo dunque costruire un luogo di elaborazione delle politiche scolastiche deliberativo fondato perciò su due pilastri: da un lato l’uso del confronto argomentato, dall’altro l’inclusione di tutti gli interessi e i punti di vista della scuola nella nostra città. Solo la discussione può consentire di trasformare le opinioni ‘grezze’ in opinioni informate e riflessive utili per risolvere problemi di tipo politico-amministrativo. Si arriva ad una decisione solo quando, almeno nella teoria, tutti i partecipanti alle assemblee pubbliche raggiungono un accordo”.
In base all’atto emendato ed approvato faranno parte della consulta cittadina per la scuola il sindaco, l’assessore alla Pubblica istruzione, i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi cittadini, il direttore del conservatorio Ottorino Respighi, il dirigente del servizio pubblica istruzione del Comune di Latina, il dirigente del Cpia, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, il dirigente del servizio scuola dell’Amministrazione Provinciale, il dirigente della scuola secondaria di secondo grado capofila dell’ambito territoriale 22, le referenti delle congregazioni religiose con le quali il Comune ha convenzioni in atto per lo svolgimento dell’attività educativa e didattica, un rappresentante delle scuole Paritarie non comunali, un rappresentante degli asili nido privati, i presidenti dei Consigli di Istituto e del Cpia, il Presidente dei comitati di gestione degli asili nido comunali, un rappresentante dei genitori per ogni plesso della scuola dell’infanzia comunale e degli asili nido comunali, un docente per ogni Consiglio di istituto degli Istituti Comprensivi, un rappresentante dei docenti delle Scuole dell’infanzia comunali ed un rappresentante degli asili nido comunali, un rappresentante dell’Asl Latina, un rappresentante del Forum dei Giovani di Latina, un rappresentante della Consulta provinciale studentesca del territorio comunale.
“Insieme – ha detto l’assessore Proietti – vorremmo discutere delle problematiche più complesse che riguardano la scuola nella nostra città: il dimensionamento scolastico, la prevenzione dell’abbandono, l’innovazione didattica, la prevenzione del disagio e lo studio delle azioni di sostegno degli alunni con bisogni educativi speciali, la gestione e la cura degli immobili. Almeno tre volte l’anno in plenaria e poi in sottocomissioni per proporre alla giunta e al consiglio le politiche strutturali che possano garantire il diritto allo studio”.
Lo scontro
Bocciato in Consiglio l’emendamento proposto dalla consigliera dem Nicoletta Zuliani. La richiesta dell’esponente di opposizione era finalizzata a far sì che nell’atto in discussione fosse precisato che si dava seguito all’istituzione della Consulta Scuola/Istruzione già avvenuta con la delibera 186/2012, proposta dal Partito democratico, ed approvata all’unanimità. “E’ sbagliato dire che si vuole istituire la consulta, perché la consulta è stata già istituita. Ora serve che finalmente si costituisca”, ha precisato in aula. L’emendamento della consigliera ha provocato la sospensione dei lavori, ma quando tutti sono rientrati in aula l’assessore Proietti ha ripreso la parola per spiegare a suo avviso che la consulta approvata nel 2012 era diversa da quella in discussione. Dunque, il voto contrario della maggioranza di Latina Bene Comune.
“Ringrazio – ha detto Proietti a margine del Consiglio – la consigliera Zuliani la quale in tempi anche complicati, nel 2012, propose un organismo analogo, oggi però la consulta cittadina della scuola è una struttura complessa e rappresentativa di tutte le componenti comunali della scuola, la quale verrà chiamata a discutere e a proporre al Consiglio e alla giunta le politiche sulla scuola nella sua complessità, non solo il dimesionamento”. Ma le parole di Proietti non sono bastate a ridimensionare la polemica, atteso che per la consigliera che aveva proposto l’emendamento la consulta istituita ieri non è altro che un doppione. “Ora ne abbiamo formalmente due: una su proposta Pd approvata nel 2012, un’altra targata Lbc – ha commentato Zuliani -. Voler ignorare qualcosa non significa che quello non esista. In un Ente non è così: se un atto di Consiglio delibera qualcosa, non si può ignorarlo o pretendere che si cancelli da sé: o si attua, o si annulla o si revoca con un altro atto emanato dallo stesso organo. In amministrazione funziona così! Visto che Lbc non considera alcuna proposta che non abbia il timbro Lbc, ora toccherà portare in Consiglio e votare la revoca/annullamento della delibera 186/2012 che istituiva la Consulta della Scuola che aveva una pesante colpa: non essere a firma Lbc.
Autorefenziali, degni eredi del Marchese del Grillo”.