La notte della Luna a Latina ha riempito la piazza, provocando un’anomala marea nello sterile dibattito tra lunatici.
Da una parte i negazionisti del successo, i critici a prescindere: ce l’hanno con il sindaco Damiano Coletta e la sua maggioranza e allora non va bene niente, neanche una festa piena di gente come se poi la bontà di un’amministrazione comunale passasse per il successo di un evento estivo; a ben guardare Coletta i brutti voti in pagella ce l’ha nelle materie importanti e un solo voto di buona condotta non lo salverà dalla bocciatura. A settembre lo attendono gli esami di riparazione.
Dall’altra parte c’è la tifoseria, negazionista anche questa… dell’evidenza. Invece di godersi la festa e rilassarsi, scaccia la mosca dal naso con il mitra. La mosca sono le polemiche sollevate sul costo dell’evento Achille Lauro, 73.870 euro per l’artista e per le spese relative all’organizzazione del concerto.
E’ tutto scritto in un atto amministrativo, la determinazione del servizio Cultura del Comune di Latina, la 1314 /2019. La copertura finanziaria trova spazio in parte nello stanziamento di bilancio e in parte in un prelievo dal fondo di riserva, come si legge in due distinte delibere di giunta, la 201 e la 214 del 2019. L’assessore al ramo Silvio Di Francia ha detto che una metà del costo complessivo della spesa per il concerto in piazza, artista e organizzazione, tornerà alle casse del Comune attraverso sponsorizzazioni e contributi regionali.
Ma alla tifoseria evidentemente non basta la parola dell’assessore a contrastare le polemiche degli altri negazionisti. No, si nega anche l’evidenza: il concerto non costa 70mila euro, costa la metà; oppure 70mila euro sono la spesa per tutti gli eventi estivi. Non è vera né l’una né la seconda versione fornita dai consiglieri comunali di Lbc Fabio D’Achille (prima del concerto) e Chiara Grenga (dopo il concerto) su Facebook (e pare non siano gli unici provenienti dalla maggioranza), perché il costo è 73.870 e agli atti c’è questo impegno di spesa. Nulla di cui vergognarsi o doversi giustificare. E se il Comune riuscirà a recuperarne la metà, ben venga.
Ma perché infognarsi, alimentare ulteriori critiche, dentro questa cifra? E’ troppo elevata? Qual è il metro di misura? Per cacciare quella mosca non bastava forse dire che era una spesa per la città, per la festa di tutti? No, si scaccia la mosca con il mitra, costi quel che costi, parlando senza tener conto degli atti.
La Luna, la rievocazione dello storico allunaggio, a Latina sembra aver reso lunatici alcuni amministratori comunali e anche parte dei soliti detrattori con critiche per un non nulla: c’erano le transenne, c’era gente, ma in piazza si passava comunque; poche ambulanze, troppi poliziotti e così via, fino a commenti censurabili sull’artista scelto.
Una notte bianca e incandescente che rischia di bruciare il ricordo di un momento di partecipazione.
Poi la pezza dell’ultima ora, la nota stampa ufficiale dei consiglieri di Latina Bene Comune: “Piazza del Popolo piena, la migliore risposta alle polemiche”. E ci voleva tanto? Seguono i dovuti ringraziamenti a sindaco, assessore, giunta, dipendenti comunali, commercianti, forze dell’ordine eccetera. “Siamo convinti che la città meriti sempre più spesso occasioni di espressione come questa – si legge -, rivolte soprattutto ai tanti operatori che vivono e producono cultura a Latina. Di qualunque tipo essa sia, va solo sostenuta e veicolata. È per questo che accogliamo di buon grado per esempio la proposta di mozione consiliare del Partito democratico sulla Street Art: Lbc si prepara a votarla”.
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