Da tempo inutilizzata perché inagibile la scuola elementare di via Milazzo a Latina in questi giorni è oggetto di interventi di manutenzione per la prossima riapertura della struttura, che però, nonostante le pressioni esercitate dai residenti riuniti nel Comitato di quartiere Latina Nord, affinché fosse riattivato il servizio scolastico, sembra sia destinata ad accogliere circa 50 rifugiati politici. Una decisione che se confermata – spiegano i cittadini – sarebbe l’ennesima dimostrazione che all’amministrazione comunale non interessano i bisogni e le necessità primarie della città, che passano invece in secondo piano rispetto alla possibilità di fare cassa.
La protesta “L’obiettivo sarebbe dunque quello di partecipare al bando da 5,6 milioni di euro, pubblicato dalla Prefettura di Latina, riguardante il piano di accoglienza per circa 540 migranti totali da distribuire in tutta la provincia pontina – denuncia il Comitato Latina Nord anche a nome dei residenti del quartiere che da tempo chiedevano al Comune di Latina di intervenire per riqualificare la zona nonché di essere informati e soprattutto coinvolti nelle scelte pubbliche che riguardano il loro quartiere – Già lo scorso novembre il comitato aveva denunciato la drammatica situazione di degrado che si era creata nella zona del parco Berlinguer e della scuola abbandonata di via Milazzo, diventata covo di tossicodipendenti e spacciatori. Ed ora che finalmente la struttura dovrebbe tornare ad essere agibile, ancora una volta i cittadini si sentono ignorati dall’amministrazione comunale che non ha dato loro notizie riguardo le decisioni prese. I residenti della zona chiedono nuovamente di diventare parte attiva delle scelte della pubblica amministrazione e non di rimanere semplicemente spettatori. Il Comitato Latina Nord chiede, infine, anche di essere informato su cosa stia succedendo a casa propria e ritiene che sia un diritto di tutti i cittadini essere coinvolti nelle scelte che li interessano direttamente anche alla luce del fatto che questi vivono nella loro quotidianità quelle aree di città e pertanto non meritano sorprese inaspettate”.