L’ennesimo paradosso della scuola, che lascia senza cattedra docenti plurititolati e con anni di esperienza alle spalle, che si vedono “soffiare” il posto da neolaureati o addirittura laureandi.
Sta succedendo in provincia di Latina come anche nel resto della regione, lo denuncia la Gilda Insegnanti del capoluogo pontino.
La coordinatrice provinciale del sindacato, Patrizia Giovannini:
“Per l’ingresso nelle graduatorie si chiedono sempre più titoli, competenze e servizio, ma poi si premiano gli ultimi arrivati che, com’è naturale che sia, ancora non ne hanno” osserva la coordinatrice provinciale del sindacato, Patrizia Giovannini.
“Il problema nasce dal sistema informatizzato ministeriale con cui vengono attribuite le supplenze: «Un sistema che abbiamo già denunciato più volte come fallace e inadeguato che sta penalizzando gli insegnanti con i punteggi più alti in graduatoria e, di conseguenza, gli alunni che perdono la continuità didattica garantita da questi insegnanti negli anni passati».
Molti di questi docenti oggi sono disoccupati, nonostante i numerosi incarichi ottenuti negli anni passati e nemmeno possono essere convocati dalle scuole per le supplenze brevi.
Spiega la Giovannini:
“Ulteriore paradosso è che non possono presentare la domanda di Messa a Disposizione (MAD) in altre scuole o in altre province perché l’ultima Ordinanza ministeriale (n. 112 del 6 maggio 2022) non lo consente più. Questi insegnanti sono ulteriormente penalizzati nelle supplenze brevi dal limite di scelta delle scuole: quando si sono aggiornate le graduatorie provinciali hanno potuto indicare solo 20 istituti in cui essere nominati come supplenti dai dirigenti scolastici. In tutte le altre scuole, 60 nella sola provincia di Latina, non concorrono. Per assurdo ci sono scuole più “scomode”, vedi nelle isole, che si trovano un numero di aspiranti inferiore alle necessità e non possono nominare dalle graduatorie provinciali. Per questo cercano docenti fuori da tutte le graduatorie, arrivando a reclutare anche laureandi non ancora in possesso dei titoli richiesti per insegnare”.
La Gilda ha chiesto più volte al Ministero di sistemare questo gap riaprendo la presentazione delle MAD a tutto il personale docente delle GPS e che attualmente non sta lavorando.
La coordinatrice Giovannini conclude:
“É stato chiesto inoltre, insieme alle altre sigle sindacali di rivedere completamente il sistema delle GPS e delle convocazioni tramite domanda informatizzata. Sulla questione delle Mad il Ministero ancora tace, ha invece promosso un tavolo di lavoro permanente con le organizzazioni sindacali per affrontare le maggiori criticità legate al sistema di reclutamento informatizzato e arrivare al 2023 con la possibilità di migliorare lo stato delle cose. Come Gilda abbiamo sempre richiesto e stiamo continuando a fare pressione perché si ritorni al sistema delle convocazioni in presenza”.