Il Museo d’Arte Diffusa approda, per la prima volta con la personale dell’artista Rosy Losito, presso lo showroom Divani&Divani. Fabio D’Achille cura la mostra Dallo Sgrif al Menhir, segno e materia, che si compone di circa trenta opere realizzate nell’arco degli ultimi dieci anni: una selezione di alcuni lavori significativi e rappresentativi della ricerca dell’artista.
La mostra non segue un percorso cronologico, ma evidenzia il continuo interesse della Losito verso la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi e materiali. Camminando tra i grandi spazi dello showroom lo sguardo sarà catturato dalle tele della serie “La Porta Rossa”, accomunate, come scrive Laura Cianfarani, “dall’immediatezza gestuale ed espressiva data dall’acrilico e da una tavolozza accesa e brillante in cui il rosso svolge un ruolo rilevante”.
L’artista affronta il tema della libertà attraverso installazioni come “ La Collezione”, dove la realizzazione ed espressione di sé è data dall’uso dell’immagine ripetuta di una farfalla, un atto quasi compulsivo alla ricerca di una perfezione sublimata; ”Indizi”, “un’opera chiave nella produzione artistica di Rosy, che, dopo essere passata attraverso la deframmentazione di forme disgiunte, ora permette loro di convivere, di unirsi pur conservando ciascuna la propria unicità ed identità, consente all’artista di scoprire ed esplorare quanto le era prima ignoto, di spalancare porte verso dimensioni nuove e sconosciute, trasportando l’osservatore in un universo governato dall’imprevedibilità di situazioni, rapporti, ricordi che si riaffacciano”, secondo le parole di Laura Cianfarani; i “Nidi di Sgrif”, su cui Fabio D’Achille scrive: “l’artista rappresenta in questa sua installazione aerea una serie di nidi nei quali custodisce la sua Opera artistica. Fare Arte è un gesto responsabile e connesso ad altri flussi vitali, un rapporto che s’innesta dall’inconscio fino al quotidiano, come se si potesse trasformare un sogno in un oggetto e poterlo far vedere e vivere a tutti”.
La mostra è anche occasione per presentare le ultime opere concepite e realizzate dall’artista nella sua terra d’origine, la Puglia, da cui trae ispirazione: i “ Menhir”, piccole sculture realizzate in pietra ferro e carta costruite seguendo un’idea di essenzialità, interpretazione personale e incantata delle sculture megalitiche che popolano il territorio salentino, come sentinelle mute e misteriose, probabili espressioni di culti solari e riti legati alla fecondità della terra.