Non è dato sapere se Aldo Doria resterà ancora a lungo a Latina, ma sarà lui lo “sponsor scout” del Comune almeno fino a dicembre 2017, termine del suo “primo” contratto di dirigente del servizio Attività Produttive legato al mandato elettorale del sindaco Damiano Coletta. E’ quanto emerso oggi pomeriggio in commissione Trasparenza, presieduta dalla consigliera dem Nicoletta Zuliani. “Procedura di sponsorizzazione: finalità e riferimenti alle problematiche legate all’anticorruzione” era il punto all’ordine del giorno in discussione, inserito su richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini.
Il caso Doria era esploso a metà maggio in concomitanza di due circostanze, la revoca, da parte del sindaco, dell’ulteriore incarico conferitogli ad interim di dirigente del Servizio Affari Istituzionali e la sua candidatura al ruolo di sponsor scout in risposta ad un interpello proposto dall’amministrazione di Lbc per portare avanti la politica finanziaria delle sponsorizzazioni. Ruolo per il quale la stessa amministrazione ha previsto un impegno di spesa di 14mila euro l’anno, per tre anni, a copertura di un incarico esterno, prevedendo la mancata adesione da parte del personale interno al Comune – che comunque sarebbe stata cercata attraverso interpello interno – considerando il problema del sottorganico. Una previsione “sfumata” per effetto della candidatura di Doria.
Oggi in commissione il consigliere Calandrini ha voluto capire meglio questa questione, sottolineando eventuali rischi a cui il Comune si sarebbe sottoposto qualora si fosse affidato ad un esterno per essere rappresentato in una trattativa con privati. “Atti e contratti – ha detto – li fa un dirigente”. Come a dire, secondo Calandrini, che non vi sarebbe stata alcuna convenienza operativa ad affidare ad un esterno un qualcosa che poi avrebbe dovuto verificare e firmare un dirigente.
A rispondere ai dubbi e alle perplessità di Calandrini è stato il vice sindaco Paola Briganti, con delega alla Trasparenza e Legalità. Briganti ha detto sostanzialmente che la previsione di un incarico esterno è stata fatta nell’ottica di prevenire un’indisponibilità del personale del Comune come anticipato in una conferenza di dirigenti, che la revoca dell’incarico ad interim conferito a Doria era scattata per esigenze d’ufficio dal momento che il dirigente delle Attività Produttive, per motivi di carattere familiare, non poteva essere sempre presente anche agli Affari Istituzionali, e di non sapere cosa accadrà a dicembre, ovvero alla scadenza del suo contratto con il Comune di Latina. Il vice sindaco ha precisato in più passaggi che la revoca dell’incarico ad interim non ha nulla a che vedere con la sua risposta all’interpello per le sponsorizzazioni, avvenuta successivamente alla revoca. Detto ciò ha affermato che l’amministrazione darà seguito quanto prima alla sua candidatura con un incarico di 12 mesi: “Se poi a dicembre dovesse andare via, va da sé che sarà interrotto anche l’incarico per le sponsorizzazioni”. Tutto chiaro, poteva bastare qui. E invece la discussione si è protratta a lungo.
I consiglieri di maggioranza a turno, Dario Bellini, Olivier Tassi, Ernesto Coletta e Celina Mattei, hanno insistito a lungo sull’utilità a loro dire di una figura esterna che facilitasse le procedure per le sponsorizzazioni tra il privato e l’ufficio, piuttosto che un dipendente dell’ente, non per una questione di incapacità ma per una questione numerica legata alla carenza di organico e all’affaticamento degli uffici indietro con montagne di pratiche da smaltire.
Il consigliere di opposizione Alessandro Calvi si è detto invece scettico. Imbarazzato a pensare che il Comune non riesce a sistemare le passerelle a mare e prevede una spesa di circa 45mila euro in tre anni per un compito che potrebbe essere svolto da un dipendente. “In un anno vi sarete fatti un’idea di quali sono le professionalità interne di questo Comune – ha detto Calvi -, sono convinto che se il sindaco avesse chiesto a qualcuno un maggiore impegno per questa finalità avrebbe trovato una facile adesione. Affidarsi ad altri è un’offesa a chi lavora qui da anni e che in questo momento di difficoltà di bilancio poteva costituire un valore aggiunto”.
Una visione evidentemente non condivisa dalla consigliera Mattei laddove ha detto che i 45mila euro sono da considerarsi un investimento per eseguire lavori e svolgere servizi a costo zero in cambio di pubblicità.
Del dibattito di oggi resta una sola perplessità. Se il vice sindaco ha detto che, almeno fino a dicembre, lo sposor scout sarà Doria perché insistere tanto sull’utilità di un incarico esterno che al momento non potrà essere conferito ad alcuno vista la disponibilità del dirigente?