L’amministrazione comunale di Latina fa il punto sui rifugiati. Nessuna convocazione di Consiglio comunale come richiesto dai consiglieri Nicola Calandrini, Andrea Marchiella e Matilde Eleonora Celentano, ma una nota stampa.
“In merito alla ventilata apertura a Latina Scalo di un nuovo centro di accoglienza per 50 minori stranieri – si legge nel comunicato -, l’Amministrazione Comunale ribadisce che la notizia è infondata in quanto i lavori attualmente in corso nella palazzina di Via della Gardenia non sono collegati all’apertura di una nuova struttura deputata ad ospitare rifugiati. Peraltro, alla data di oggi, non è pervenuta presso il Comune alcuna richiesta di autorizzazione per l’apertura del nuovo centro. E’ invece giunta notizia, in maniera ancora informale, dell’intenzione della società affittuaria dei locali di Latina Scalo di destinare tali spazi all’accoglienza di una decina di minori, sia italiani che stranieri. Questa società potrà comunque aprire il nuovo centro solo dopo aver ottenuto dal Comune l’approvazione del progetto educativo e della documentazione necessaria alla verifica dei parametri previsti dalla normativa vigente”.
L’Amministrazione Comunale, vista la grande apprensione montata sull’argomento, “ritiene per necessario fare il punto sulla situazione in città”. “Come è noto – è scritto nella nota stampa – esiste attualmente nel nostro Paese un modello binario che prevede da una parte una rete di prima accoglienza gestita dal Ministero dell’Interno attraverso le Prefetture, dall’altra una rete di Comuni impegnati nella realizzazione di progetti di inclusione nell’ambito di un sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati.
“Latina è tra i Comuni, ancora troppo pochi, che appartengono a questa rete» afferma l’Assessora ai Servizi Sociali Patrizia Ciccarelli. “Ad agosto – spiega l’Assessora – il Ministero dell’Interno è intervenuto per semplificare le procedure di adesione alla rete, ad ottobre lo stesso Ministero ha emanato una Direttiva che regola l’avvio di un sistema di ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e dei rifugiati su territorio nazionale attraverso lo Sprar. Con la Direttiva il Ministero ha invitato le Prefetture a realizzare una graduale riduzione dei centri di accoglienza presenti nei comuni aderenti alla rete Sprar fino al raggiungimento di un numero che non superi il tetto massimo dello 0,25% fissato nella Conferenza unificata del 10 luglio 2014”.
Attualmente – fanno sapere dall’ente di piazza del Popolo – sul territorio del comune di Latina, secondo gli ultimi dati forniti dalla Prefettura, sono presenti circa 600 rifugiati su un totale di circa 126mila abitanti. A questi si aggiungono gli 81 dello Sprar: “Nonostante si arrivi a una percentuale che di fatto raddoppia il tetto raccomandato dal Ministero – sottolinea la Ciccarelli – si tratta di numeri comunque gestibili, lontani dal rappresentare un’emergenza sociale. Resta però inteso che, come già auspicato anche in Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione delle variazioni di bilancio relative allo Sprar – aggiunge l’Assessora – il Comune di Latina è impegnato a collaborare con la Prefettura perché si apra un confronto con i Comuni della provincia finalizzato ad incrementare la loro presenza nella rete Sprar e a rendere realisticamente possibile, attraverso la loro collaborazione, il rispetto delle quote di ripartizione previste nella Direttiva”.