“Con la delibera n° 344 approvata dalla Giunta comunale di Latina lo scorso 10 agosto, era stato dato mandato di riavviare i lavori di ristrutturazione e messa a norma del Teatro D’Annunzio necessari per l’acquisizione del Certificato Prevenzione Incendi. A seguito di apposito sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, gli stessi hanno riscontrato circa 40 inadempienze. Pertanto , ad oggi a l’amministrazione Coletta non è stata in grado di dare risposte serie e concrete, benché sia stata sbandierata recentemente la risoluzione del problema del teatro”.
I componenti di opposizione della commissione governo del Territorio e Lavori Pubblici, Raimondo Tiero, Nicola Calandrini, Alessandro Calvi e Massimiliano Carnevale, hanno chiesto la convocazione della stessa denunciando il pericolo fondato della chiusura del teatro in un periodo dove sono già stati programmati una serie di spettacoli, tra cui quelli delle scuole di danza che chiudono con i saggi di fine anno la loro stagione scolastica.
“Chiediamo – affermano – che il primo cittadino si assuma la responsabilità di firmare un’ordinanza in deroga per l’apertura, almeno in questo periodo appunto dei saggi, responsabilità che ricordiamo ha adottato in occasione del concerto di capodanno, e in occasione della manifestazione lievito. Come mai in quelle occasioni, il teatro non restò chiuso? Come mai, in quell’occasione il teatro fu agibile?”
“Il sindaco Damiano Coletta invece di continuare a rimarcare da due anni le mancanze, cominci a risolvere i problemi che interessano la collettività – affermano Calvi,Tiero, Calandrini e Carnevale – e ad assumersi delle responsabilità e non come amministrazione indurre gli interessati a rivolgersi al Prefetto per risolvere problematiche tecniche che riguardano esclusivamente il Comune. Oggi servono autorizzazioni in via derogatoria, visto che ad alcune associazioni già è stato dato il nulla osta per effettuare una serie di spettacoli, intimando agli stessi curatori degli spettacoli di prendersi in carico alcuni oneri tra cui quello di assicurare con personale idoneo la gestione della sicurezza”.
Sull’argomento è pervenuta anche la nota delle operatrici della danna che preannunciano di adire le vie legali per una richiesta al Comune di risarcimento danni.
“La vergognosa situazione che riguarda il teatro D’Annunzio di Latina – si legge – è motivo di estrema preoccupazione per noi operatrici della danza e della cultura così come per tutti i cittadini del capoluogo pontino. Assistere, nell’incertezza quotidiana, al rincorrersi di voci e notizie di stampa sull’agibilità del Teatro aperto giorni alterni – quasi esclusivamente per manifestazioni che ‘interessano’ questa amministrazione comunale e gli esponenti politici che la sostengono – è una situazione inaccettabile per la città di Latina e per tutti noi. Le nostre scuole di Danza, ben 12 in tutto il territorio comunale in rappresentanza di migliaia di iscritte/i e delle loro famiglie, avevano richiesto e ottenuto di poter usufruire a pagamento, dal 2 Giugno al 15 Luglio, del Teatro D’Annunzio per mettere in scena, come ogni anno, i saggi finali delle proprie attività. Appuntamenti di alto spessore artistico, che nella comunità cittadina rappresentano oramai una vera tradizione, oltre che un momento di altissima visibilità per le nostre ballerine e i nostri ballerini che in quei giorni hanno anche l’opportunità di esibirsi sul palcoscenico davanti ai rappresentati delle migliori accademie del paese. Tutto ciò per non parlare poi del numeroso pubblico richiamato e dell’indotto economico sviluppato da questi spettacoli con l’ingaggio di costumisti, scenografi, tecnici di scena, delle luci e del suono con cui le nostre scuole scuole si sono anche impegnate contrattualmente, acquistando inoltre materiali di scena per svariate miglia di euro. Una vera e propria boccata d’ossigeno per gli operatori della cultura della nostra città, sempre più in crisi, oltre che per le casse comunali che con questi spettacoli potrebbero incamerare quasi 45mila euro a fronte dell’utilizzo di una struttura in cui non funzionano nemmeno l’aria condizionata e i motori di scena. Far saltare per incompetenza o sottovalutazione del problema-teatro questi spettacoli sarebbe una tripla beffa: per i ragazzi e le loro famiglie, oltre che per noi operatori del settore, ma anche e sopratutto per le casse comunali”.
“Siamo infatti intenzionati – concludono gli operatori del settore – ad andare fino in questa vicenda, dando mandato ai nostri legali di chiedere al Comune il risarcimento danni in sede civile, mentre già da oggi annunciamo per lunedì 14 Maggio una manifestazione spontanea sotto il Palazzo Comunale e sotto la Prefettura. È ora che la città apra gli occhi su un’amministrazione che opera esclusivamente per i propri interessi nel campo della cultura e ignora chi ogni giorno si spende per la crescita della città solo perché non allineato all’ortodossia di Lbc e dell’estrema sinistra che rappresenta”.