Il Tribunale di Latina ha condannato l’Azienda sanitaria locale a corrispondere l’indennità di funzione al responsabile del Re.cup retribuito da semplice infermiere.
La sentenza è di oggi: presso l’ospedale Goretti del capoluogo pontino, l’infermiere professionista, categoria D, svolgeva da anni mansioni nettamente superiori quali quelle di Responsabile del Servizio RE.Cup, senza percepire l’indennità di funzione come prevista dal contratto collettivo di sanità; il giudice Foderaro ha accolto la domanda giudiziale, presentata dall’avvocato Fabio Leggiero per conto dell’infermiere, tendente al riconoscimento dell’indennità di funzione per il periodo in contestazione.
“Il caso in esame – commenta l’avvocato Leggiero – è speculare a tante situazioni in cui le pubbliche amministrazioni – conferiscono gli incarichi relativi alle posizioni organizzative istituite anche con apposite determine, scegliendo e valutando il personale da inserire in ruoli di responsabilità in base alle capacità professionali ed alle esperienze dei dipendenti, tralasciando tuttavia di espletare il successivo iter amministrativo per equiparare giuridicamente il dipendente alla funzione amministrativa che andrà’ a ricoprire. In siffatta maniera – continua il giuslavorista – il dipendente può trovarsi nella situazione paradossale di svolgere di fatto le mansioni di responsabile della posizione organizzativa presieduta senza percepire l’indennità di funzione prevista e disciplinata dal contratto di categoria e dalla legge. Il Tribunale di Latina si è equiparato ad un Orientamento ormai granitico dei Giudici di legittimità secondo il quale in virtù del principio di adeguatezza e proporzionalita della retribuzione in base alla quantità e qualità di lavoro prestato ai sensi dell’art. 36 cost e 2126 c.c. il dipendente ha diritto a vedersi riconosciuto l’importo corrispondente all’emolumento previsto per quella posizione organizzativa di fatto prestata e ricoperta”.