Con un atto di giunta municipale, la numero 72/2018 pubblicata nei giorni scorsi all’albo pretorio, l’amministrazione comunale di Latina, su proposta della direttrice segretaria generale Rosa Iovinella, ha costituito un’unità organizzativa per l’amministrazione condivisa allo scopo di “dare effettivo significato ai concetti di democrazia partecipativa e deliberativa e dei Beni Comuni, fulcri delle nuove dimensioni del diritto pubblico e principi ispiratori dell’azione amministrativa”.
Trattasi di una delibera ritenuta indispensabile per tradurre nel concreto la volontà politica di rendere partecipe la cittadinanza ai beni comuni, intesi come “beni a titolarità diffusa”, per i quali “occorre promuovere una maggiore tutela e garantirne la fruizione collettiva e, nel contempo, la loro preservazione a vantaggio delle generazioni future”.
“Tali principi ed obiettivi stanno già trovando attuazione nella revisione statutaria e della struttura organizzativa dell’Ente – si legge nella delibera -, nell’approvazione di strumenti operativi e regolamentari e nella costituzione di enti di diritto pubblico per la gestione di servizi fondamentali (azienda speciale Abc)”.
A cosa serve l’unità organizzativa per l’amministrazione condivisa? La risposta è contenuta nel medesimo atto: “L’amministrazione intende consentire il massimo coordinamento con gli organi di indirizzo politico amministrativo a tutti i livelli ed il carattere trasversale delle attività svolte nonché, garantire un interlocutore nei rapporti con l’Amministrazione a tutela dell’interesse generale della collettività per la salvaguardia dei principi di efficienza, di efficacia e di economicità della gestione”.
Dunque, ecco “l’unità di progetto denominata ‘Unità organizzativa per l’Amministrazione Condivisa’; ovvero una struttura comunale organizzata, extradotazionale e intersettoriale, con carattere temporaneo, facente capo al Servizio di Direzione Generale”. La delibera 72 precisa che le competenze richieste e le effettive mansioni che l’unità di progetto deve svolgere “hanno caratteristiche di elevato grado specialistico, multidisciplinare ed intersettoriale e rientrano nella competenza di diversi servizi”.
Bisogna leggere fino in fondo per conoscere la composizione della nuova unità organizzativa. Entreranno a far parte di questo pool tre dirigenti (quelli dei servizi “Relazioni Istituzionali, Appalti e Contratti”, “Decoro, Qualità Urbana, Bellezza e Beni Comuni”, “Ambiente e Protezione Civile” o loro delegati, nonché le “funzionarie dottoressa Paola De Biaggio e dottoressa Teresa Faticoni”. Cosa c’è di strano? Un piccolo dettaglio: il termine “funzionarie” per entrambe le dipendenti indicate.
Nota la posizione di De Biaggio all’interno del Comune di Latina ormai da anni, con qualifica di funzionaria, Faticoni (in base alla determina 1270 /2017 del servizio Risorse Umane, datata 2 agosto 2017 ) è giunta in piazza del Popolo in posizione di comando quale dipendente del Comune di Roma Capitale con il profilo professionale di “Istruttore Urp Redattore di pagine Web”, categoria C1 (posizione economica C1), per la copertura dello stesso profilo, per la durata di un anno. Perché quindi definire la dottoressa Faticoni funzionaria se appartenete alla categoria C e non D? Un refuso? C’è stato un avanzamento non ancora reso noto attraverso pubblicazione all’albo pretorio?
La delibera non necessita di apposizione del parere di regolarità contabile “in quanto – si legge – non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economicofinanziaria o sul patrimonio dell’Ente”.
Se il termine “funzionarie” per entrambe le dipendenti trattasi di mero errore, per il bene comune è consigliabile che l’amministrazione provveda alla conseguente rettifica. Il ricorso al Giudice del Lavoro per il riconoscimento di una mansione superiore è piuttosto comune anche nelle pubbliche amministrazioni la cui formalità degli atti è difficile da scardinare. La tutela del bene comune è anche preservare l’ente da ulteriori contenziosi per quanto minimi possano essere.
A Teresa Faticoni, a cui va la nostra simpatia e solidarietà vista la comune appartenenza alla categoria dei giornalisti, auguriamo una brillante carriera, magari proprio al Comune di Latina, attraverso un iter lineare che siamo certi per prima vorrà intraprendere.