Quando comincia la scuola? E’ la domanda che tutti si stanno facendo in queste ore. La notizia che i sindaci e l’Unione Province abbiano chiesto alla Regione Lazio il differimento al 24 settembre per via della sessione referendaria, ha spiazzato un po’ tutti, creando nuove incertezze in un clima già poco rassicurante che è quello della pandemia da coronavirus.
La Regione Lazio, tramite l’assessore regionale Claudio Di Berardino, ha fatto sapere oggi – mentre era ancora in corso la riunione con i sindaci – che la data ormai è fissata e per la riapertura delle scuole resta quella del 14; sta anche valutando la possibilità di dare un sostegno sul tema delle sanificazioni attraverso un contributo ai Comuni. Una spesa non da poco, visto che a seconda della dimensione del plesso può variare anche fino ai 2-3mila euro.
“L’apertura dell’anno scolastico 2020/2021 ha bisogno di certezze di fronte alla doppia esigenza di rimettere al centro il tema della formazione e della socialità dei ragazzi e per rispondere alle esigenze avanzate dalle famiglie.
Va dato atto a tutte le Istituzioni, da quelle scolastiche, ai Comuni, alle Province e all’Area Metropolitana, del grande lavoro fatto per la ricerca degli spazi che dovrà continuare in queste ore per garantire la formazione in presenza e ridurre al minimo la didattica a distanza anche per le superiori. Per queste ragioni riteniamo che il 14 settembre debba essere il giorno del suono della campanella. Ora c’è bisogno che il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico regionale provvedano in ogni modo a garantire l’assegnazione dei supplenti alle scuole in concomitanza con la riapertura. Così come rivolgiamo la richiesta di accelerare la consegna di arredi e banchi scolastici.
Resta ferma l’autonomia dei sindaci e delle singole amministrazioni comunali in base ai propri compiti e funzioni così come resta fermo che le singole istituzioni scolastiche possono valutare in sede locale, a fronte di problematiche emergenti o non risolte, deroghe o decisioni più opportune in merito alla data di inizio dell’anno scolastico”.
E’ proprio quest’ultimo il punto, adesso. Dovranno essere i singoli comuni a decidere se e dove differire l’inizio delle lezioni, con ordinanze, in singoli plessi e istituti non ancora pronti, ascoltando in proposito i dirigenti scolastici. Domani proseguiranno gli incontri tra sindaci e, in mattinata, ce ne sarà uno anche tra Prefettura, Asl, Provincia e Comune di Latina. Intanto sono spuntate le prime ordinanze: dopo Monte San Biagio – che ieri ha anticipato tutti – e altri come Formia e Gaeta, è ora la volta di Minturno, che rinvia al 24 settembre l’IC Marco Emilio Scauro di Scauri e l’IC Minturno 1.