A distanza di un mese dal suo ultimo intervento sulla sanità pontina, l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo denuncia il silenzio della politica locale sull’impoverimento dell’offerta sanitaria sperando sempre che si riprenda in mano il progetto per la realizzazione del nuovo ospedale a Borgo Piave. Di seguito pubblichiamo la sua nota.
Oggi più che mai la politica della nostra città e della nostra provincia sembra incapace di difendere il diritto alla salute dei nostri concittadini.
Per la cronica assenza di scelte e programmazione dei vertici della ASL e dei nostri principali rappresentanti istituzionali, si va progressivamente impoverendo un patrimonio di esperienze e professionalità che preferiscono approdare nella Capitale piuttosto che fare i conti con le difficoltà che tutti i giorni presenta la sanità Pontina.
Come riporta la stampa,
l’ultimo a lasciare il nostro Ospedale è, in ordine di tempo, il professor Claudio Mastroianni, primario di Malattie Infettive, che nel 2010 subentrò a di Fabrizio Soscia. Il professor Mastroianni è in procinto di entrare in servizio al Policlinico Umberto I e il suo addio è ancor più doloroso dopo quelli di Francesco Maneschi responsabile di Ostetricia e Ginecologia, dal 2016 al San Giovanni Addolorata, di Edoardo Pucci, capo di Emodinamica e Utic dal 2008 e tornato a Roma da 2 anni, e in ultimo quello di Roberto Cianni, primario della Radiologia ed oggi al San Camillo Forlanini. Senza dimenticare, come sottolineava oggi la stampa locale, la grave perdita di Rita Salvatori (in pensione) responsabile della Medicina Nucleare e di Stefano Savino, l’uomo che ha portato la Neurochirurgia a Latina.
Senza nulla togliere ai sostituti che mi auguro arrivino al più presto, l’organico del Santa Maria Goretti resta carente sul piano numerico, mentre aumentano i primari in uscita.
Una problematica che dovrebbe essere affrontata al più presto con una conferenza dei sindaci da parte del primo cittadino Damiano Coletta che avrebbe il dovere, in qualità di presidente di quell’assemblea e di primo responsabile sanitario del territorio, di chiedere conto alla ASL del progressivo impoverimento dell’offerta sanitaria locale e dell’aumento Della migrazione di medici e pazienti verso i nosocomi della Capitale.
Allo stesso tempo ritengo urgente affrontare una volta per tutte un dibattito serio e costruttivo sullo stato del Santa Maria Goretti: una struttura vecchia, progettata negli anni ’50 e non più in linea con le esigenze della nostra comunità.
Purtroppo oggi, il Santa Maria Goretti non risponde più agli standard di legge e di sicurezza previsti per un ospedale moderno e funzionale: una struttura che non è stata nemmeno in grado di garantire il decollo del Dea di Secondo Livello che come tutti ben sappiamo ha bisogno di impianti, attrezzature e unità specialistiche adeguate. Per non parlare poi delle criticità che sviluppa per l’ubicazione e il traffico generato.
Durante il mio mandato segnalai con forza alla Regione e alle altre istituzioni questo stato di cose, chiedendo che venissero affrontate con urgenza. La Pisana convenne con me, visto l’enorme esborso economico necessario per adeguare una struttura vecchia come il Santa Maria Goretti, che fosse più utile costruire una nuova struttura. Il Policlinico di Latina venne approvato alla unanimità in Consiglio Comunale da tutte le forze politiche, alla stessa maniera unanime venne approvato in Regione, raccolse il parere favorevole e incondizionato della Conferenza dei Sindaci e del presidente dell’ordine dei medici Giovanni Maria Righetti, oltre ad essere stato già inserito nel piano socio sanitario della stessa Regione Lazio.
Oggi che si registrano ancor di piu carenze di posti letti, migrazioni sanitarie, tempi di attesa per prestazioni e ricoveri sempre più lunghi questo progetto va portato avanti senza esitazioni. Non capisco dunque perché nel programma del Sindaco Coletta, che tutti conosciamo come medico apprezzato, non ci sia la priorità di un impegno per il nuovo ospedale a servizio dei nostri concittadini, invece di parlare di un generico adeguamento e ampliamento del Santa Maria Goretti: soluzione che è stata gia bocciata in passato dalla stessa Regione.
Costruire col project financing voluto dalla Regione stessa, una struttura moderna a servizio della nostra comunità in prossimità di una grande arteria stradale come la bretella di collegamento alla Roma – Latina, nell’area già individuata di Borgo Piave è la soluzione per cui dovrebbero lavorare le forze politiche al governo di questa amministrazione. Ne trarrebbe vantaggio tutta la città e anche la facoltà di Medicina con la realizzazione di una forte integrazione tra università-ricerca ed ospedale.