Si terrà oggi l’ultimo atto del processo Srcaface con le possibili repliche del pubblico ministero e la decisione finale del secondo grado di giudizio. Nell’ultimo atto del processo si è svolto presso la Corte d’Appello di Roma e riguarda il procedimento che vede imputato il clan Di Silvio di Latina. L’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma portò a 33 arresti nell’ottobre del 2021 ed a condanne in primo grado per 161 anni di reclusione. L’accusa, a vario titolo, è di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, spaccio di droga, furto, detenzione e porto abusivo di armi, reati aggravati dal metodo mafioso e da finalità di agevolazione mafiosa. Le indagini avevano avuto spunto da alcune spedizioni punitive organizzate nel centro storico di Latina e da richieste estorsive rivolte ad esercenti commerciali della cosiddetta movida. Proprio queste circostanze hanno evidenziato secondo gli inquirenti il tentativo da parte della famiglia Di Silvio di assumere il controllo del territorio a Latina. Durante l’ultima udienza le discussioni dell’Avv. Oreste Palmieri, del Prof.Alessandro Diddi, dell’Avv Antonino Castorina e dell’Avv. Alessia Vita hanno messo a fuoco in termini di fatto ed in termini di diritto l’assenza secondo la difesa degli elementi costitutivi dell’associazione mafiosa che è stata al contrario il fulcro della contestazione mossa dalla procura.