Nelle linee programmatiche della nuova amministrazione comunale di Latina c’è l’estensione del perimetro del Parco nazionale del Circeo e la creazione di un distretto produttivo specializzato nell’agricoltura biologica. La novità piace a Legambiente che sottolinea come il Circeo sia l’unico parco nazionale del Lazio ad eccezione di sconfinamenti territoriali marginali di altre aree protette. “L’idea di estendere, come ipotizzato dal sindaco, l’attuale perimetro del Parco nell’area a ridosso di via del Lido, confinante con l’area di Fogliano dove da decenni era stata ipotizzata la realizzazione delle cosiddette terme di Fogliano, va esattamente nel verso di quanto Legambiente auspica da anni nel comprensorio pontino”, recita una nota stampa dell’associazione ambientalista.
“Da molto tempo – spiega Stefano Raimondi, presidente del Circolo Larus Legambiente di Sabaudia – la nostra associazione sul territorio, tramite i suoi circoli locali, auspica una necessaria revisione degli attuali confini del parco, ipotizzandone un opportuno allargamento a territorio vicinali. Proprio per tale motivo, rilanciamo l’idea di un possibile ampliamento a due comprensori di grande interesse ambientale e naturalistico, poco distanti, consistenti nell’area litorale di Torre Astura e del poco più interno Bosco di Foglino, un lembo di foresta planiziaria e, dunque, altamente assimilabile alla foresta demaniale del Circeo. Considerando che è dal lontano 1979, anno di inclusione dell’isola di Zannone che il Parco non subisce ampliamenti territoriali – aggiunge il rappresentante dell’associazione ambientalista -, sarebbe questo un importante segnale di inversione di tendenza nei confronti dei diversi attacchi perpetrati ai danni dell’area protetta negli ultimi anni”.
In questi anni Legambiente ha presentato delle proprie osservazioni al Piano del Parco Nazionale del Circeo recentemente elaborato, ribadendo in più di un’occasione la strategicità dell’inserimento del parco stesso in un discorso di area vasta di cui lo stesso è parte integrante, cioè l’intero agro pontino assieme al litorale e alla catena dei Volsci, di cui si registra purtroppo però ancora l’assenza di un provvedimento istitutivo del necessario quanto fondamentale parco regionale dei Monti Lepini. La proposta istitutiva giace ancora in Regione, per questo Legambiente da anni chiede una rapida accelerazione dei tempi.
“E’ quindi del tutto auspicabile che il parco del Circeo si apra ad un discorso di collegamento con queste importanti realtà naturali circostanti mediante la valorizzazione, e in certi casi la realizzazione, di veri e propri corridoi ecologici di cui la rete idrografica superficiale e i canali di bonifica possono essere considerati elementi connettori per la creazione di una Rete Ecologica della provincia – spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette e biodiversità di Legambiente – e, in questo quadro, non deve essere dimenticata anche la proposta della necessità di istituire una vera e propria Area Marina Protetta, secondo quanto previsto dall’art. 18 della legge 394/91 che vada a comprendere in toto le importanti praterie di posidonia presenti tanto nel tratto nord del litorale quanto quello a sud, tra San Felice e Terracina comprendendo di fatto l’intera attuale ZPS, e questo in considerazione del fatto che l’ambiente marino costituisce il primo presidio di tutela anche a beneficio degli ambienti litorali e costieri”.