Violenze sulla compagna da oltre un anno, picchiata anche in stato di gravidanza. E’ finito in carcere a Latina un bengalese di 34 anni, irregolare sul territorio nazionale, poiché ritenuto responsabile di reiterati episodi di maltrattamenti ai danni della donna al momento incinta.
A condurre l’uomo nella casa circondariale di via Aspromonte sono stati gli agenti della sezione Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali della Squadra Mobile, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina, su richiesta della Procura della Repubblica di Latina.
L’attività di indagine della Polizia di Stato è iniziava alcuni giorni fa quando nottetempo era giunta alla sala operativa la richiesta di aiuto per una cittadina bengalese che in strada si lamentava di essere stata appena percossa dal compagno. La Volante intervenuta aveva accompagnato la poveretta al pronto soccorso del Goretti per le cure del caso, accertando peraltro che la stessa fosse nelle prime settimane della gravidanza.
A seguito della denuncia sporta dalla malcapitata e dell’attività di riscontro condotta dagli agenti della Squadra Mobile, sotto il coordinamento della Procura di Latina, è stato possibile agli inquirenti ricostruire numerosi episodi di violenza fisica da parte dell’indagato nei confronti della convivente bengalese.
Un’escalation di aggressioni nell’ultimo anno, ovvero da quando l’uomo uscito dal carcere si era accompagnato con la giovane connazionale per poi sposarla con rito bengalese.
A settembre 2018 la donna si era trasferita nell’appartamento del 34enne, sito a Latina, iniziando così a subire costanti e reiterati atti vessatori. Poi a giugno la bella notizia di un figlio in arrivo si è trasformata in un incubo per la poveretta. Lui voleva costringerla ad abortire. E giù botte.
Il 26 agosto lui le aveva quasi spaccato la testa. Con un bastone le aveva cagionato un trauma cranico e contusioni multiple, guaribili in 21giorni.
“I fatti per i quali si procede – fa sapere la Questura – rendono evidente che si è in presenza di un soggetto violento, con precedenti penali e di polizia, la cui pericolosità è aggravata dall’assunzione abituale di sostanze alcoliche e stupefacenti”.