Otto consiglieri comunali a Latina chiedono la convocazione dell’assise civica sul tema del visto di conformità “negato”. La storia è nota. Era stata sollevata alla vigilia del Consiglio comunale sulla costituzione dell’azienda speciale per i rifiuti e respinta con un blitz da parte della maggioranza in danno del consigliere Nicola Calandrini. Poi lo stesso aveva riproposto la questione, che chiamava ai doveri di ufficio il segretario generale Rosa Iovinella, ma il presidente Massimiliano Colazingari aveva bocciato la richiesta sulla base di un parere della parte in causa, ovvero Iovinella. Il caso era finito anche all’attenzione del prefetto di Latina.
La novità di oggi è che Calandrini è tornato a bomba sull’argomento “mettendo finalmente la maggioranza di Lbc di fronte alle sue responsabilità”. “Non è cambiato l’obiettivo, solo la forma per raggiungerlo”, ha commentato il capogruppo di Fratelli d’Italia. C’è una richiesta di convocazione del Consiglio comunale con inserimento all’ordine del giorno del seguente punto: “Il parere del Segretario Generale in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, agli statuti ed ai regolamenti, in relazione ad ogni proposta di deliberazione sottoposti all’approvazione della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale”. La richiesta di convocazione dell’assise indirizzata a Colazingari è stata sottoscritta oltre che da Calandrini da Alessandro Calvi, Massimiliano Carnevale, Matteo Coluzzi, Matilde Celentano, Andrea Marchiella, Giovanna Miele e Raimondo Tiero. L’iniziativa trova giustificazione nel fatto che “sia arrivato il momento che questo tema venga affrontato e dibattuto in seno al Consiglio comunale, mettendo finalmente la maggioranza di Lbc di fronte alle sue responsabilità e ad una risposta chiara di fronte alla città”.
Calandrini ricorda il ruolo giocato dal presidente Colazingari “che ha più volte dribblato l’argomento ricorrendo ad alchimie e sotterfugi ostruzionistici che non avevano fondamento giuridico, tanto da innestare una forte polemica politica che ha spinto il gruppo di FdI-An a chiedere, ed ottenere, un incontro con il Prefetto di Latina denunciando l’impossibilità della minoranza di poter espletare in modo corretto il proprio mandato a causa delle prevaricazioni in atto”.
“La nostra azione legata al mancato rispetto del ruolo delle minoranze in Consiglio comunale – commenta Calandrini – deve muovere necessariamente da azioni flessibili, l’arroganza della maggioranza va combattuta con tutti gli strumenti che abbiamo perché il fine di Coletta e dei suoi è imbavagliare l’opposizione. Da qui il nostro uso di tutti gli strumenti disponibili, anche la conferenza capigruppo. Minimizzare il confronto, come fa la maggioranza, ci spinge a massimizzare il terreno di possibile confronto perché l’Lbc di Coletta è minoranza esigua nella città, ma è anche assente nel dibattito in consiglio, con un presidente dell’assemblea che svolge un ruolo di assessore di riserva e i consiglieri che sono “ratificatori” di decisioni assunte dal sindaco e dalla sua giunta. Intendiamo portare in consiglio il tema legato al parere del Segretario Generale in ordine alla conformità dell’azione amministrativa, perché ci sembra una cosa di buon senso e trasparenza”.
“Vogliamo guardare in faccia i consiglieri di Lbc – conclude il capogruppo di FdI – e farci dire da loro perché sono contrari ad approvare un atto che rappresenterebbe anche una notevole tutela nei loro confronti.”