La prima vera grande occasione per parlare di rifiuti pericolosi, del loro trasporto e del loro stoccaggio, con i professionisti del settore. E’ stato un incontro molto partecipato quello organizzato presso la sede del Consorzio Industriale, a Tor Tre Ponti, dall’Ordine dei Chimici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise in collaborazione con il Cosmari, il consorzio specializzato nella gestione dei rifiuti industriali. Ed è stato proprio il manager di Cosmari, Francesco Traversa, a fare gli onori di casa aprendo i lavori. “La nostra azienda si occupa di rifiuti da circa quarant’anni – ha detto -, da circa 15 anche con un impianto di trattamento. E spesso con i miei collaboratori rimpiango i tempi in cui facevamo solo trasporto e intermediazione, perché parliamo di una tematica particolarmente complessa e per quanto possiamo essere scrupolosi nell’applicazione di quanto previsto dalle normative, la sera non andiamo mai a letto tranquilli. Anche dialogando con gli enti e le istituzioni ci rendiamo conto delle difficoltà che anche loro hanno nelle interpretazioni della normativa, nel rendere certe le norme, così da arrivare a una corretta consuetudine, alle buone pratiche da seguire. Questo per dire quanto ci sia necessità di fare informazione, di condividere aspetti tecnici che riguardano tante aziende e tanti professionisti del territorio. Per questo Cosmari volentieri si pone al fianco degli ordini professionali, come oggi, per fare in modo che anche le tante esperienze del nostro territorio possano essere valorizzate”.
“Uno dei compiti che ci prefiggiamo – ha detto poi Fabrizio Martinelli, presidente dell’Ordine dei Chimici del Lazio – è quello di promuovere attività di aggiornamento professionale dei nostri iscritti come seminari di questo tipo. Si parla sempre più spesso della gestione ecocompatibile dei rifiuti, e chi più del chimico ha le competenze per affrontare tematiche così delicate e complesse. Si tratta pertanto di un lavoro di analisi, di classificazione di questo oggetto volgarmente chiamato rifiuto ma che potenzialmente rappresenta davvero una risorsa, anzi già lo è, e lo diventerà sempre di più. Pertanto riteniamo che sia indispensabile divulgare quanto più possiile un “sano” concetto di chimico, quale professionista troppo spesso associato ingiustamente all’inquinamento ma che invece di fatto rappresenta la figura professionale indispensabile per trasformare il rifiuto in risorsa e pertanto assicurare una gestione ecocompatibile dei risultati di qualsiasi processo produttivo industriale”.