Torna al Teatro D’Annunzio recentemente riaperto al pubblico la Stagione “Un’Orchestra a Teatro”, giunta alla quinta edizione, nata dalla collaborazione tra il Conservatorio di musica “Ottorino Respighi” di Latina e il Campus Internazionale di Musica, con cinque appuntamenti in programma da febbraio a maggio. Protagonista è l’Orchestra Sinfonica “O. Respighi” del Conservatorio di Latina, insieme al Coro, con tre Direttori impegnati – Benedetto Montebello, Mauro Bacherini, Tonino Battista – insieme a solisti, tra cui uno dei più grandi batteristi del panorama internazionale, Roberto Gatto, per una serata di musica contemporanea sospesa tra rock e avanguardia, e il Corpo di ballo della CBCL di Latina per uno spettacolo di danza che prevede quattro coreografie costruite su alcuni capolavori di compositori russi.
«Con il patrocinio e il sostegno del Comune di Latina – precisano Paolo Rotili, Direttore del Conservatorio di Latina e Luigi Ferdinando Giannini, Presidente del Campus Internazionale di Musica – “Un’Orchestra a Teatro” rappresenta un’opportunità per conoscere dal vivo i grandi capolavori della musica per orchestra dal Settecento ad oggi. Un’opportunità per i giovani talenti pontini di farsi conoscere e, per coloro che hanno già terminato gli studi, di svolgere una attività professionale sul territorio. Un’opportunità per ascoltare grandi interpreti. Un’opportunità per giovani scolari di assistere alle prove, per gli insegnanti di far sentire e far capire, tra le altre cose, la differenza tra la musica virtuale di una registrazione e il virtuosismo del professionismo dal vivo. Un’opportunità per vedere spettacoli di balletto con una vera orchestra. Insomma, un’opportunità per la comunità di Latina di vivere una esperienza unica, di bellezza e pienezza dell’animo».
La Stagione si inaugura venerdì 24 febbraio al Teatro D’Annunzio di Latina con un concerto, alle ore 21, diretto da Benedetto Montebello alla guida dell’Orchestra del Conservatorio e la presenza del pianista veneto Alberto Nosè. Due capolavori amatissimi dal pubblico in programma: il Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff e la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák. «Il Concerto n. 2 di Rachmaninoff – precisa il Maestro Montebello – è sicuramente la più famosa composizione dell’autore russo ed è stato usato e abusato persino nella musica pop e come colonna sonora di numerose pellicole hollywoodiane. In realtà si tratta di un riuscitissimo mix di virtuosismo strumentale e indimenticabili melodie che ha sempre riscosso un enorme successo nei teatri di tutto il mondo. La Sinfonia “Dal nuovo mondo” di Dvořák è sicuramente la massima espressione creativa del compositore boemo. Dopo il suo trasferimento in America, Dvořák si interessò molto alla musica etnica del luogo, in particolare alla tradizione orale delle tribù indiane, studiandone e analizzandone gli elementi caratteristici. In questa sinfonia si ha cosi una trasmigrazione, mediata attraverso la sensibilità propria della tradizione musicale europea, di melodie e stilemi musicali dei nativi americani, con la creazione di temi immortali che fanno di questa sinfonia un capolavoro assoluto».
Venerdì 17 marzo (ore 21) in programma una serata dedicata alla danza, nata dalla collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza, con quattro classici legati al repertorio russo: Una notte sul monte Calvo di Musorgskj, la suite da Il luogotenente Kije di Prokofiev e di Borodin le famosissime Danze Polovesiane insieme al poema sinfonico Nelle steppe dell’Asia centrale. Le coreografie sono curate da Ricky Bonavita, Enrico Morelli e Filippo Venditti, appositamente create per il Corpo di ballo della CBCL di Latina in collaborazione con la Scuola di Ballo dell’Accademia Nazionale Di Danza. L’ Orchestra Sinfonica del Conservatorio “O. Respighi” di Latina è diretta da Benedetto Montebello.
La serata sarà preceduta anche quest’anno, con inizio alle 20.30, dall’assegnazione del 18° Premio Frumento d’oro, presieduto da Rita Salvatori: il premio rende omaggio alle donne che si sono particolarmente distinte per professionalità, capacità imprenditoriale, attività nel campo sociale e della cultura.
Il tradizionale Concerto di Pasqua della stagione è in programma giovedì 13 aprile (ore 21) e vede impegnati il Coro e Orchestra del Conservatorio “O. Respighi” di Latina diretti da Mauro Bacherini. La serata si apre con musiche sacre di Mozart: il Te Deum in do maggiore per coro e orchestra KV 141 – scritto nel 1769, ossia a tredici anni, un brano di grande serenità ispirato alle composizioni corali di Haydn – e l’Offertorio Inter natos mulierum per coro e orchestra KV 72, quest’ultimo composto per la Cattedrale di Salisburgo nel giugno del 1771 in occasione della festa di San Giovanni Battista, pagina sorretta da una atmosfera semplice e di grande tenerezza, legata alla vena popolare mozartiana che riecheggia in alcuni motivi tipici delle canzoni popolari . In chiusura, il Magnificat RV 610a per soli, coro e orchestra di Vivaldi, una versione approntata nel 1739, lussureggiante e con cinque splendide arie virtuosistiche dedicate ai solisti. Il Coro e l’Orchestra del Conservatorio “O. Respighi” di Latina saranno diretti da Mauro Bacherini.
Si cambia completamente genere con il concerto in programma mercoledì 10 maggio, sempre al Teatro D’Annunzio (ore 21). Protagonisti, insieme all’Orchestra del Conservatorio diretta da Tonino Battista, anche la chitarra di Umberto Fiorentino, il basso di Elio Tatti e la batteria di una grande star, Roberto Gatto.
Un programma da non perdere. Che si apre con Polaris di Lorenzo Pagliei, un lavoro per tre percussionisti scritto per l’Ensemble Ars Ludi che l’ha eseguita per la prima volta a Roma nel 2015 nella stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti e la ripropone ora a Latina. Lorenzo Pagliei dopo gli studi musicali in Italia (diplomato col massimo dei voti e la lode al Corso Superiore di Perfezionamento in Composizione dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, con Luciano Berio come Presidente della giuria) si è trasferito a Parigi, selezionato dal Comité de Lecture dell’Ircam.
Seguono due composizioni del compositore franco-americano Edgar Varèse, uno degli spiriti più liberi e originali della musica del ventesimo secolo. Ionisation, scritta tra il 1929-1931, si avvale di ben tredici percussionisti ed è la prima opera da concerto dedicata soltanto a percussioni. Venne esguita per la prima volta alla Carnegie Hall di New York il 6 marzo 1933 sotto la direzione di Nikolas Slonimsky, a cui il pezzo fu poi dedicato. Un critico descrisse la performance come un “pugno nella mandibola”. Deserts, invece, scritta nel 1954, richiede un’ampia ed eccentrica orchestra formata da quattordici strumenti a fiato, pianoforte, cinque percussionisti e due nastri magnetici. Le stesse parole di Varèse dicono tutto sullo spirito e le intenzioni che animano questa sua originale composizione: “Non solo i deserti fisici di sabbia, mare, montagna e di neve, o lo spazio esterno, o le strade cittadine deserte … ma anche lo spazio interno lontano … dove l’uomo è da solo in un mondo di mistero e di solitudine essenziale”.
Infine, Frank Zappa. “Echidna’s arf of you” è una canzone apparsa per la prima volta nell’album del 1974 Roxy & Elsewhere, mentre The black page, scritta nel 1976 e più volte arrangiata, è stata originariamente scritta come un assolo di batteria e percussioni per il batterista Terry Bozzio.
Il concerto è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Latina e le classi di percussioni dei Conservatori di Latina e di Roma.
La stagione “Un’Orchestra a Teatro“ si chiude al D’Annunzio venerdì 26 maggio (ore 21) con il ritorno a un programma classico: l‘Orchestra Sinfonica “O. Respighi” del Conservatorio di Latina diretta da Benedetto Montebello, al quale si affianca Francesco Belli come clarinetto solista, eseguiranno l’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Caikovskj, la Première rhapsodie per clarinetto e orchestra di Debussy – versione presentata per la prima volta a Parigi il 3 maggio 1919, una pagina fresca e sensuale sospesa tra rèverie e scherzo – e la Sinfonia n° 4 in re minore op. 120 di Schumann.