Non solo acqua ma anche terra. L’Acea, già alla porta di Acqualatina, gestore del servizio idrico integrato dell’Ato 4, investe nell’Agro Pontino nel settore dei rifiuti. Con l’acquisizione della Kyklos di Aprilia prima e della Samace di Sabaudia poi, confluita nella gemma Solemme di Monterotondo Marittimo (Grosseto), tutte appartenenti alla società Aquaser del medesimo gruppo, Acea starebbe marcando il territorio per puntare anche ai siti delle discariche di Borgo Montello.
Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma recentemente la società romana quotata in borsa, leader nel settore idrico, gas energia e ambiente avrebbe tastato il polso della Indeco, in procinto di accendere i motori della centrale biogas di cui tanto si è parlato nelle ultime settimane. La voce di un interessamento di Acea agli invasi di via Monfalcone non è sfuggita agli operatori del settore, in particolare a quelli che in questo momento stanno beneficiando dell’inattività delle discariche alle porte di Latina. Cosa bolle in pentola? Nulla. Calma piatta… in attesa del dissequestro del bacino S8 per l’avvio della centrale biogas della Indeco.
L’effettiva appetibilità commerciale di Indeco potrebbe dipendere proprio da questo delicato passaggio che molti considerano il viatico per un rinnovato impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Fantascienza? Per l’assessore all’Ambiente del Comune di Latina probabilmente sì, poiché ha affermato che la Indeco ha rinunciato “alla Valutazione d’Impatto Ambientale per l’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) relativa alla sopraelevazione dell’invaso S8”. Ma agli atti della Regione resta attiva la procedura per la Via presentata nel 2015, motivo per cui il Borgo, oltre a non vedere di buon occhio l’attivazione della centrale biogas che utilizzerà i gas prodotti dai rifiuti già abbancati, teme la riapertura della discarica utile ad alimentare ulteriormente i tre motori Jenbacher della potenza di 2,6 MWe.
Intanto l’Acea cura i suoi investimenti pontini. Ieri, infatti, la Regione Lazio ha pubblicato la richiesta di Autorizzazione integrata ambientale (la cosiddetta Aia), presentata dalla società romana, per l’”adeguamento” della sezione compostaggio dell’impianto di gestione rifiuti non pericolosi ex Samace, ora Solemme, sito in quel di Borgo Vodice, via Lungo Sisto 63, alle porte di Sabaudia. Il progetto di “adeguamento” che l’Acea ha proposto prevede di modificare solamente l’attività dedicata al compostaggio, aumentando la capacità di trattamento da 20.000 tonnellate all’anno, con stoccaggio istantaneo di 300 tonnellate al massimo, fino a 60.000 tonnellate all’anno e conseguentemente la massima capacità di stoccaggio istantaneo fino a 3.500 tonnellate, mediante la realizzazione ex novo di una sezione di trattamento aerobico. Sezione che consiste in un capannone industriale, 14 biotunnel, un sistema di captazione e trattamento delle arie esauste, la realizzazione di tre tensostrutture eccetera eccetera.
Rimanendo nell’umido, l’Acea avrebbe adocchiato anche un altro impianto pontino, quello della Sep, sito nella zona industriale di Mazzocchio a Pontina. Insomma, un’Acea particolarmente attiva in provincia di Latina pronta a monopolizzare anche l’appetibile settore dei rifiuti. Pardon! Della “produzione del compost, primo anello di un’agricoltura sostenibile”.