Giovedì, 29 giugno alle ore 19 sarà inaugurata, presso la Galleria Lydia Palumbo Scalzi a Latina, in via Cerveteri 38, la mostra “Omaggio a Massimo Baistrocchi. Arte – Poesia – Astri” . I collage degli oroscopi cinesi, il cuore della mostra, e il suo piccolo libro dei simboli Adinkra, ci portano subito in un mondo pieno di mistero e aspettative. L’evento sarà presentato da Cora Craus.
La mostra è un affascinante raccolta di dodici tavole, (titolo originario: Oroscopes & Zodiacs) dodici opere di collage pittorico su carta Alcantara, in cui l’autore, novello Italo Calvino de “Il Castello dei destini incrociati”, usa un linguaggio simbolico per raccontare una storia che parla di inclusività e unione. Nelle opere di Baistrocchi, vi sono forti riferimenti alla tecnica “Adinkra”, cioè l’usanza di dipingere su stoffa i simboli ed i colori della tradizione sacra del Ghana. Arte, poesia, astri, tre parole che racchiudono un millenario e universale cammino nella storia dell’uomo.
Massimo Baistrocchi è un artista dalle mille sfaccettature e dalle mille sensibilità, unanimamente considerato una personalità autonoma ed intensa la cui cifra stilistica rispecchia il suo essere cosmopolita. Massimo Baistrocchi è stato Ambasciatore italiano in molti difficili Stati africani, una terra che ha amato e che ha provato ad aiutare sia come esponente diplomatico sia come artista, dedicandole anche romanzi, saggi e poesie. “(…) Con gli Adinkra ho recuperato – scrive Massimo Baistrocchi, in un suo libro – gli ideogrammi degli oroscopi cinesi, per affrontare subito dopo l’universo kanji, della scrittura semplificata giapponese, mentre all’orizzonte vedo già che si profilano – e lo vedo ben chiaro nella mia mente – gli ideogrammi ed i segni delle scritture ebraica e araba. E questo è solo l’inizio.”
Nella raccolta pittorica “Oroscopo cinese” si fondono i simboli della tradizione astrologica occidentale, con gli ideogrammi della tradizione cinese, oltre, ad enigmatici simboli, appartenenti al regno animale, minerale, vegetale delle tradizioni tribali sacre ed esoteriche africane che lui chiamava “cultura aliena”.
I lavori, esposti in questa mostra, ovvero le dodici tavole astrologiche, pongono l’attenzione, da un punto di vista pittorico, su una linea grafica pulita, su colori “isolati”, che, per contrasto, parlano di emozioni, di sentimenti condivisi da tutti gli esseri umani nel corso dei millenni, sotto gli occhi, a volte benevoli a volte meno, degli “astri”.
Massimo Baistrocchi, figlio dell’ambasciatore italiano, nacque in Giappone, dove, piccolissimo subì l’oltraggio, con tutta la sua famiglia, del campo di concentramento. Nonostante ciò non ha mai smesso di amare quella terra continuando a scrivere e a parlare in giapponese). Egli stesso ha seguito la carriera diplomatica, al servizio di un mondo profondamente percepito senza frontiere né filo spinato. La sua carriera diplomatica lo ha portato nei quattro punti cardinali: da Washington a Mosca, da Hong -kong all’Argentina.
Ingresso libero