Il nuovo dimensionamento scolastico proposto dalla Provincia e sottoposto all’approvazione della Regione viene definito un “fulmine a ciel sereno”, dai licei “Majorana” e “Manzoni” di Latina, che si dicono pronti a scendere in piazza per manifestare contro le decisioni della Provincia e affermano: “il piano di riassetto approvato nei giorni scorsi istituisce un polo linguistico senza garantire un confronto ed una adeguata informazione ai diretti interessati, gli istituti Manzoni e Majorana, che vedrebbero lo spostamento di un notevole numero di alunni”. Nel piano piano di riassetto degli istituti scolastici superiori approvato nei giorni scorsi con apposita delibera dall’ente di via Costa, infatti, tra le novità c’è la nascita del nuovo liceo Linguistico presso l’ex “Einaudi”, insieme ad importanti cambiamenti che prevedono l’accorpamento di diversi poli scolastici e il rientro dell’istituto “Vittorio Veneto” presso la storica sede di viale Mazzini. “Dopo la conferenza dei dirigenti delle scuole secondarie di secondo grado convocata dal presidente della provincia di concerto con il dirigente dell’ufficio VIII At Latina, avvenuta il 23 ottobre scorso – si legge nella nota – nella quale venivano discusse tali problematiche, mai ci si sarebbe aspettata alcune riorganizzazione né alcuna creazione o duplicazione di indirizzi già presenti sul territorio alla luce del fatto che la legge n.111/2011 recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria non prevede ulteriori spese come pure sottolinea la Legge 107/2015 sulla Buona Scuola con le parole progettare, potenziare, sostenere, organizzare, coordinare senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Si tratta quindi di un’operazione che disattende in toto le direttive della Regione riguardo la riorganizzazione didattica territoriale: le linee-guida prevedono, infatti, l’informazione preventiva e l’approvazione degli istituti interessati nonché delle famiglie e degli studenti senza contare il fatto che il provvedimento incide negativamente sulla qualità dell’offerta formativa. Sembra infatti essere stata dimenticata, ancora una volta, la didattica in un momento particolarmente significativo per la scuola pubblica italiana che, secondo le linee programmatiche nazionali (legge 107/2015), dovrebbe innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti. Nel 2013 è stato assegnato al Majorana il corso Esabac e nel 2015 al Liceo Manzoni sulla base della disponibilità dei docenti a seguire corsi di formazione linguistica e metodologica, senza oneri per lo Stato ma a carico dell’Istituzione scolastica e del singolo docente. Se tali docenti rimanessero nei loro Istituti, chi insegnerebbe Storia in Francese nel nuovo Polo linguistico? Vogliamo anche privare i nostri ragazzi del confronto dialettico tra i saperi trasversali dei diversi Indirizzi di studio presenti nei Licei Manzoni e Majorana? La scuola ha operato nel tempo anche un investimento di risorse economiche, professionali e personali per il successo di un indirizzo che può disporre oggi anche di una strumentazione, come le LIM, che hanno permesso di adottare libri multimediali. La riconversione di questi materiali o l’adozione di libri cartacei comporterebbe un imprevisto aggravio di spese per le famiglie. L’esito della spesa inoltre per finanziare la formazione dei docenti assegnati a tali indirizzi si rivelerebbe in ultima analisi nullo.
Le scuole non escludono forme di riorganizzazione che però non penalizzino nessuna delle sue componenti”.