Lo avevano annunciato venerdi scorso le lavoratrici e i lavoratori del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino, avvertendo che se non si fosse sbloccato il pagamento delle retribuzioni, avrebbero incrociato le braccia a partire da oggi. E così è avvenuto. Costretti da una situazione ormai insostenibile ed esasperante – è scritto in una nota -, i lavoratori si sono fermati sia nella sede di Ponte Maggiore che in quella delle Acque Medie. “Non ce la facciamo più ad andare avanti così” hanno detto al presidente del Consorzio Crocetti. “Siamo stanchi e provati da tutto questo . Non riusciamo più a fare i conti con le spese di ogni giorno, siamo arrivati al punto da non poterci più permettere le medicine”. Domani le rappresentanze sindacali e le segreterie provinciali saranno ricevute dall’amministrazione consortile e solo se ci saranno i pagamenti degli stipendi verrà sospeso lo stato di agitazione. “Non si può più andare avanti così. La storia è diventata infinita. In una logica di tagli e restrizioni si continua a scaricare il peso maggiore di mancate entrate sui lavoratori e sulla qualità dei servizi del Consorzio di Bonifica – affermano i segretari Fai Flai Filbi di Latina, Luigi Fiore, Stefano Morea e Tonino Passeretti -. La situazione che stanno vivendo queste lavoratrici e questi lavoratori è inaccettabile! Hanno continuato finora a lavorare con senso del dovere malgrado quanto avvenuto ma non è possibile continuare così. E’ necessario dare una svolta” .