Il Prefetto di Latina non potrà esercitare i poteri sostitutivi del presidente del Consiglio comunale Massimiliano Colazingari, come richiesto dall’opposizione. E’ quanto afferma l’amministrazione comunale in una nota stampa attraverso la quale il sindaco Damiano Coletta e la giunta esprimono soddisfazione per la bocciatura dell’istanza da parte del Ministero dell’Interno.
La vicenda riguarda il diniego di Colazingari ad un punto aggiuntivo dell’ordine dell’assise del 2 luglio scorso. Si trattava di una mozione, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari di minoranza, per impegnare sindaco e giunta a separare la funzione di direttore generale dell’ente da quella di segretario generale, la cosiddetta mozione anti Iovinella.
Nei giorni scorsi il Prefetto di Latina ha incontrato prima gli esponenti di opposizione che hanno chiesto l’esercizio del potere sostitutivo, tutti tranne il Pd, poi Colazingari, accompagnato dal sindaco, che ha portato con sé una dettagliata relazione motivando le sue ragioni, ed oggi anche i consiglieri di maggioranza Lbc. Men tre il Prefetto da subito aveva chiarito di aver chiesto parere al Ministero dell’interno sulla richiesta.
Oggi dal Comune fanno sapere che il parere è arrivato e che dà ragione a Colazingari. Respinta la richiesta rivolta al Prefetto. Colazingari non sarà sostituito perché la separazione dei poteri della Iovinella “esula” dalla competenza del Consiglio. Così fa sapere l’amministrazione. Di seguito il passaggio integrale della nota stampa del Comune.
Nella nota si nega l’esercizio del potere sostitutivo del Prefetto, non applicabile in quanto “… si ritiene che nella fattispecie in esame, così come prospettata, non sussistano i presupposti di cui all’ 39, comma 5, del TUEL». Il parere precisa altresì come «la specifica problematica» che avrebbe impegnato «il sindaco a scindere l’incarico di segretario generale da quello di direttore generale, esuli, così come posta, dalla competenza dell’organo rappresentativo dell’ente”.
“La stessa nota esplicativa prodotta a sua firma dal presidente Massimiliano Colazingari – si legge ancora nella nota stampa dell’amministrazione – e consegnata brevi manu al Prefetto Trio ribadiva e puntualizzava come l’atto integrativo che i Consiglieri di minoranza chiedevano di portare a votazione non potesse essere ammesso in quanto esercizio di una ingerenza delle competenze dirette del Sindaco e della Giunta comunale e non del Consiglio. L’atto in questione si configurava invece come avente un contenuto specifico, ‘quasi ad personam’, diversamente dalla fattispecie delle mozioni che per loro natura giuridica non sono caratterizzate, come rilevato dal parere stesso, da tale specificità”.