Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata alla nostra redazione a firma di un gruppo di cittadini di Latina residenti di via Nascosa che si appellano al Prefetto Trio affinché possa trovare un’altra ubicazione per i migranti destinati allo stabile di via Mortellette (oggetto di accertamento da parte della Polizia Locale per quanto attiene la regolarità dei lavori edilizi in corso) e restituire ai cittadini della zona un minimo di tranquillità. Di seguito la lettera
Residenti di Via Nascosa: Appello al Prefetto.
Dopo che è “esploso” il caso sul trasferimento dei migranti in via Mortellette (traversa di via Nascosa) e a seguito dei dubbi sulla legittimità dei lavori nella villa che li dovrebbe ospitare, dei quali se ne stanno occupando Comune e Polizia Locale, noi residenti vogliamo porre l’attenzione sulla scelta assurda di ubicare un numero così elevato di persone in una zona a bassissima densità abitativa.
-Via Nascosa è una strada stretta e dissestata, senza marciapiedi, con scarsa illuminazione e senza alcun negozio nelle vicinanze né tantomeno servita da alcun trasporto pubblico.
-A distanza di 100 metri da dove dovrebbe sorgere il nuovo centro di accoglienza ve ne è già un altro attivo da tempo con circa 40 migranti ospitati. Questi ultimi si aggirano per la strada senza alcun controllo, a qualsiasi ora del giorno e della notte, a piedi o in bicicletta senza luci o catarifrangenti e spesso in gruppi che occupano quasi completamente la carreggiata.
-Via Mortellette (trav. Via Nascosa) dove dovrebbe sorgere il nuovo centro è una piccola strada, senza nessuna illuminazione.
-Ai 40 migranti già presenti in zona, se ne aggiungeranno circa 100 nel nuovo centro. Assurdo visto che il numero complessivo dei migranti è quasi come il numero totale di tutti i residenti della zona.
-Questo nuovo centro, che si somma a quello già presente, crea nei residenti forte preoccupazione per la sicurezza, di sfiducia nella politica e totale abbandono da parte delle istituzioni.
-Vista l’ubicazione in aperta campagna, più che di accoglienza ed integrazione si rischia di trasformare via Nascosa in un ghetto a discapito di residenti e degli stessi migranti.
-La quiete pubblica di una zona di campagna rischia il tracollo. Già nei pressi del centro attivo si possono sentire chiaramente schiamazzi e urla, ciò è “normale” quando si stipa un numero elevato di persone all’interno della medesima CASA, dunque non una struttura ricettiva. Per non parlare delle norme igienicosanitarie che vengono meno essendoci scarichi a cielo aperto, come dimostrato dai media che ringraziamo per il sostegno e l’attenzione che ci stanno dando.
Tutto questo costituisce un grave pericolo per la cittadinanza, per l’incolumità dei residenti e dei migranti oltre alla sicurezza stradale già oggi gravemente compromessa.
Tutti noi residenti, siamo fortemente esasperati e vessati e certamente non ci fermeremo nel protestare contro questa assurda decisione. Chiaramente chiediamo che nemmeno un solo altro migrante venga trasferito nella zona, in quanto ci sentiamo di aver già dato abbastanza nel nome “dell’ospitalità” a tutti costi ma che giova solo alle cooperative e ai soliti noti.
Ci appelliamo al nuovo Prefetto appena insediato, Maria Rosa Trio, affinché prenda in mano la situazione, con scelte più ponderate rispetto al suo predecessore, per trovare un’altra ubicazione per i migranti e restituire ai cittadini un minimo di tranquillità.
I residenti di Via Nascosa.
A Latina un maxi centro di accoglienza in via Nascosa, scattano accertamenti anti-abusivismo
Latina, un altro giro di vite della Polizia Locale nel Cas di via Nascosa