E’ notizia di oggi che l’amministratore delegato della Indeco, l’ingegnere Giorgio Cardona, prenderà parte come relatore al convegno internazionale Nose 2016 di Ischia. Si tratta di un appuntamento organizzato dall’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica, con il sostegno della sezione Olfattometrica del Politecnico di Milano, in programma dal 28 al 30 settembre sull’isola napoletana, quinta edizione della Conferenza internazionale ‘Naso – Odore ambientale, Monitoraggio e Controllo’. Tra i partecipanti, oltre a Cardona, esimi professori provenienti dalle più prestigiose università italiane ed europee, tra cui Vincenzo Naddeo, docente di ingegneria ambientale Unisa, presso l’Ateneo di Salerno. Lo scopo della serie di conferenze Nose è di dare l’occasione per la comunità scientifica e industriale per discutere le principali innovazioni relative agli “odori”, abbracciando un’ampia gamma di argomenti diversi, per cercare di ottenere una visuale onnicomprensiva su questo tema.
La società Indeco a Latina gestisce una delle due discariche di Borgo Montello, nel mirino dei residenti che lamentano tra le tante cose i miasmi.
“In Italia è ancora molto diffuso il pregiudizio che tutte le discariche, indipendentemente da come siano gestite e dalle tecnologie adottate, emanino odori tali da alterare in modo negativo e significativo la qualità dell’aria –a ha sottolineato l’ad Cardona-. Pertanto gli odori indotti dall’esercizio degli impianti che gestiscono rifiuti rappresentano uno degli elementi di disturbo che la popolazione residente nelle vicinanze teme maggiormente e, pur non costituendo nella quasi totalità dei casi un problema igienico-sanitario, è causa di conflitti e di non accettazione sociale di tali attività indipendentemente dai reali impatti che esse generano”. E su questo delicato tema interverranno proprio l’ad Cardona e il professore Naddeo.
Secondo Cardona la percezione degli odori è un fenomeno complesso e con una forte componente soggettiva, “per questi motivi diversi stati della comunità europea da anni hanno emanato leggi e regolamenti in materia di odori, individuando criteri oggettivi e scientificamente basati per valutare l’esposizione della popolazione residente e la significatività degli impatti da odore”. In Italia la regione Lombardia è stata la prima a muoversi in questa direzione dotandosi di specifiche Linea guida per la caratterizzazione e l’autorizzazione delle emissioni odorigene individuando strumenti, tra cui i modelli matematici per la dispersione in atmosfera degli odori, e criteri oggettivi per l’accettabilità degli stessi. Dopo la Regione Lombardia diverse altre regioni italiane si sono mosse nella stessa direzione; ad oggi la Regione Lazio non è ancora dotata di uno strumento simile che regolamenti in modo oggettivo tali emissioni.
“A Borgo Montello la discarica è costituita da più bacini gestiti da società diverse, recentemente la società Ind.eco, limitatamente ai bacini di sua competenza, ha fatto effettuare uno studio di valutazione delle emissioni odorigene in accordo alle Linee Guida della Regione Lombardia – spiega l’Ad della Indeco -. La stima dei flussi osmogeni è stata elaborata sulla base delle misure effettuate dal Laboratorio Olfattometrico (SEED) del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università degli Studi di Salerno. I risultati dello studio mostrano come l’impianto di discarica gestito da Ind.eco produce livelli di esposizione olfattiva trascurabili presso i centri abitati circostanti e non significativi presso case isolate limitrofe all’impianto di discarica”.
Ma a tal proposito riceviamo e pubblichiamo un contributo di Giorgio Libralato, ambientalista pontino, da sempre al fianco delle battaglie dei residenti di via Monfalcone in cui si trova la discarica.
“Il 30 dicembre dello scorso anno l’ingegnere Cardona invita i cittadini di Borgo Montello e il loro consulente per spiegare che, in merito ai rilievi Arpa e alle segnalazioni di non conformità sulle emissioni riscontrate le ragioni della società Indeco. In questa occasione riferisce che per loro il podere Piovesan, cioè la prima abitazione in prossimità della discarica, è definito “il bersaglio”. Poi che la loro discarica non puzza. Infatti, dal suo arrivo circa un anno prima, la società proprietaria della discarica aveva speso oltre un milione di euro per captare le emissioni moleste e ridurre il disagio indubbio. Ma non basta, la società Indeco ha incaricato degli specialisti nazionali proprio per studiare il problema delle puzze. Poi la chicca: le non conformità riscontrate dall’Arpa in materia di emissioni sarebbero dovute al fatto che il vento, nei giorni di non conformità, non avrebbe riscontrato l’orientamento delle norme internazionali. Che vento ignorante! Le cose sono due: se le puzze sono soggettive perché spendere oltre un milione di euro? E continuare a studiare il problema? Oppure una società che, secondo il responsabile sta lavorando in maniera ridotta per il completamento dei volumi, spende un milione di euro se il problema non esiste? Parlare di puzza e profumo va bene con il profumo di iodio del mare di Ischia ma diventa ben diverso in via Monfalcone… Qualcuno dice che la puzza è un problema soggettivo? Certo un signore racconta al suo amico: la pecora dorme in camera con me. L’amico e per la puzza come fate? Nessun problema dopo un po’ la pecora si è abituata. Ecco il guaio dei cittadini di via Monfalcone è che non sono pecore…”