Massima accoglienza alla Comunità Islamica ma pugno duro nei confronti di chi inneggia contro lo Stato Italiano. Questo il messaggio che la Questura di Latina ha voluto lanciare nel corso della conferenza stampa indetta a seguito dell’espulsione di un tunisino residente a Latina, potenziale terrorista.
L’indagine che ha portato all’individuazione dello straniero, venditore ambulante ma che di fatto esercitava nel capoluogo pontino attività volte ad incitare i musulmani alla violenza, è stata svolta dalla Digos – sezione Antiterrorismo – nell’ambito delle attività di prevenzione e di monitoraggio sulle comunità islamiche del capoluogo e dell’intera provincia, in particolare focalizzando l’attenzione su soggetti radicalizzati e pervasi da sentimenti di avversione per il mondo occidentale, che potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza della collettività o comunque svolgere una pericolosa attività di proselitismo.
In particolare, mirati servizi predisposti dopo gli attentati terroristici che hanno insanguinato l’Europa Occidentale e pianificati sul tutto il territorio nazionale dalla Direzione Centrale di Prevenzione della Polizia di Stato, hanno permesso al personale della Polizia, in particolare della Digos, diretta da Walter Dian, in collaborazione con l’Ufficio Immigrazione, diretto da Floriana Favero, di identificare in ambito provinciale 438 persone straniere e di effettuare 26 perquisizioni domiciliari. Controllate anche 98 strutture ricettive ed esercizi pubblici (abituali ritrovi di soggetti extracomunitari); denunciati in stato di libertà 6 stranieri regolari con l’ipotesi di reato del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nella giornata di ieri, dopo la convalida da parte della competente autorità giudiziaria, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di espulsione dal territorio nazionale firmato dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ai sensi dell’art. 20 comma 1 e 2 decreto legislativo 30/2007 sugli Stranieri ed emesso per motivi di tutela della Sicurezza dello Stato. Si tratta di un cittadino tunisino di 50 anni residente a Latina, in possesso di una carta di soggiorno per lungo periodo e di professione venditore itinerante, il quale da tempo era monitorato dalla Digos perché ritenuto fortemente ideologizzato ed attestato su posizioni proprie dell’Islam radicale. Residente a Borgo Piave da diversi anni, distribuiva all’esterno del luogo di preghiera riviste inneggianti l’Isis.
Sottoposto a perquisizione domiciliare nel dicembre scorso, fu trovato in possesso di copioso materiale cartaceo in lingua araba con espliciti riferimenti al Califfato e scritti che incitavano i giovani musulmani a compiere azioni violente, un personal computer ove conservava moltissime immagini cruente sul conflitto in Siria oltre a filmati di miliziani impegnati in azioni di guerra e documentazione molto critica verso gli Stati occidentali.
Le risultanze acquisite dalla Polizia di Stato hanno consentito al Ministro dell’Interno, quale Autorità Nazionale di Pubblica Sicurezza, di firmare il decreto di espulsione a tutela della Sicurezza dello Stato, portato a termine nella giornata di ieri. Il tunisino è stato accompagnato all’aeroporto di Fiumicino per essere rimpatriato. Non potrà fare ritorno in Italia per i prossimi 15 anni.
Seguono le videointerviste del questore vicario Antonio Mannoni e del dirigente della Digos Walter Dian.