Licenziato per inidoneità lavorativa dovuta al Parkinson: azienda metalmeccanica di Latina condannata alla reintegra.
“Una sentenza giusta, a tutela della dignità del lavoratore”, ha commentato l’avvocato Fabio Leggiero, giuslavorista del Foro di Latina che ha assisto l’uomo, il 50enne P.Z..
Il lavoratore aveva contratto la malattia all’età di 47 anni per poi essere licenziato un anno dopo dalla Brevetti Catis – Fonderie Pontine.
Il giudice del Lavoro Valentina Avarello ha accolto la tesi del metalmeccanico, accertando l’illegittimità del licenziamento a suo tempo irrogato e condannando l’azienda alla reintegra sul posto di lavoro con il relativo risarcimento danni.
Da ieri quindi P.Z. può finalmente rientrare al lavoro o meglio lavorare e non sentirsi soltanto un ex lavoratore inidoneo al lavoro.
Soddisfazione è stata espressa da parte dell’avvocato Leggiero. “Sentenza giusta e giuridicamente corretta – ha commentato il giuslavorista – poiché il Tribunale adito, accogliendo in toto le nostre richieste, ha accertato la non inidoneità assoluta del mio assistito con la conseguente possibilità a carico dell’azienda di poter adibire quest’ultimo a mansioni confacenti il suo stato di salute e ciò nel rispetto degli articoli 32 e 38 della Costituzione con il combinato disposto dell’articolo 2087 del Codice Civile e della Legge 68/’99. Così facendo è stato ripristinato il diritto al lavoro confacente lo stato di salute del dipendente e, conseguentemente, la necessità da parte del datore di lavoro di rispettare i principi di correttezza e buona fede a tutela della dignità del lavoratore prima di procedere a ‘licenziamenti selvaggi’”.