Tantissima affluenza al teatro Moderno di Latina per “Gli stati generali dell’edilizia della provincia di Latina” organizzato dall’ANCE Latina (Associazione Nazionale Costruttori Edili della provincia di Latina), insieme alle varie sigle sindacali del settore.
Un evento senza precedenti in questa provincia che ha affrontato sotto tutti i punti di vista la crisi endemica che il settore dell’edilizia subisce ormai da circa un decennio. Un confronto importante da cui sono emerse chiare anche numerose proposte concrete per il rilancio del settore.
Un settore in crisi passato ai raggi x, per conoscere le ragioni della crisi dell’edilizia dal 2008 ad oggi, e quindi promuovere tutti insieme le azioni da mettere in campo per rilanciare tutta la filiera.
Il settore, hanno detto tutti, ha subito una crisi devastante ed è allo stremo. In provincia si è passati da circa 10.000 operai iscritti in Cassa Edile a poco più di 5.000. Da 1.900 imprese a 1.300. Da una massa salari di 80 milioni di Euro a circa 48 milioni. Pertanto, è arrivato il momento, non più rinviabile e procrastinabile, che la classe dirigente dia risposte chiare ed urgenti al nostro settore, che oltre ad essere il motore principale della nostra economia, è l’unico in grado di creare occupazione su tutto il territorio in tempi rapidi e determinare per ogni miliardo investito un giro d’affari di 3,374 miliardi e 17.000 nuovi posti di lavoro.
E’ il Presidente di ANCE Latina Pierantonio Palluzzi ad affrontare la tematica del giorno cge si trascina da anni ormai: i trasporti. “E’ assurdo pensare, ha detto Palluzzi, che siamo la città del Lazio e non abbiamo un km di Autostrada; la Roma-Latina è un’opera appaltata che deve essere solamente realizzata, ed è impensabile che qualcuno possa opporsi ad un’opera di 2,7 mld grazie alla quale potrebbero realizzarsi più di 35.000 posti lavoro”. E’ poi, lo stesso leader degli imprenditori ad affermare come “il convegno sugli stati generali sia soltanto la prima di una serie di iniziative finalizzate al coinvolgimento di tutte le realtà territoriali legate all’edilizia per creare una sinergia proficua ed uscire dal tunnel della crisi”.
A detta di tutti, politici presenti e sindacalisti, per rilanciare l’edilizia è necessario un Piano Marshall. Occorrono investimenti che possano tradursi subito in cantieri. Solamente così, si può riportare il comparto delle costruzioni ai livelli produttivi e occupazionali pre-crisi e fare in modo che anche per l’edilizia così come per gli altri settori, quella luce in fondo al tunnel che si comincia ad intravedere in altri settori, rappresenti la vera ripresa e non la luce di un treno!