Oggi un gruppo di commercianti di Latina si è lamentato poiché il mercatino natalizio, allestito in centro, altro non è che un punto di vendita di prodotti qualsiasi. Diranno i saggi: si lamentano perché le casette di Natale sottraggono clienti; i negozianti non sanno fare commercio e allora la colpa è sempre dell’amministrazione che non ha tolto la Ztl e che non è stata in grado di riempirla con iniziative e che quando si prova a fare qualcosa hanno sempre da criticare; i soliti disfattisti; anzi gli alleati di quelli di prima.
Delle casette di Natale avremmo voluto occuparcene ieri, ma non ci siamo riusciti poiché non siamo stati in grado di reperire l’atto autorizzativo. E abbiamo pensato che la colpa fosse da attribuire al riordino in atto del sito istituzionale del Comune come ci aveva spiegato il capogruppo di Lbc Dario Bellini, dopo la notizia di un esposto all’Anac su presunte omissioni in termini di trasparenza. E allora abbiamo preso tempo, anche in considerazione dell’evento di ieri sera dedicato alla trasparenza e legalità.
Questa mattina ci siamo rimessi al lavoro. E dopo aver passato al setaccio l’albo pretorio consultando le determinazioni degli ultimi due mesi dell’atto che cercavamo nessuna traccia. Abbiamo pensato che nel corso del riordino si fosse smaterializzata la pubblicazione. Ecco allora che proviamo un’altra strada. Contattiamo tre consiglieri comunali di maggioranza e un dirigente comunale per sapere quale fosse l’atto autorizzativo delle casette. I nostri interlocutori si dicono certi dell’esistenza dell’autorizzazione ma di non conoscere l’atto specifico né di potercelo fornire. E a turno si prendono l’impegno di farcelo avere al più presto o di fornirci le informazioni richieste.
E’ quasi l’una (ore 13) quando arriva in redazione il comunicato stampa del comitato di commercianti “Latina Centro” con il quale denunciano che la merce in vendita non è conforme all’autorizzazione rilasciata dal Comune. Ecco, è a questo punto che chiediamo al comitato di fornirci copia dell’autorizzazione, visto che noi non siamo stati capaci di reperirla. Siamo in contatto telefonico con il referente del comitato che ci spiega in quale meandro del sito istituzionale del Comune è stata pubblicata l’autorizzazione: “Non sta dove normalmente vengono pubblicati gli atti a firma del dirigente, ma nella sezione ‘altri atti’”. Ringraziamo l’interlocutore e ci scarichiamo l’autorizzazione, scoprendo che porta la data del 7 dicembre 2017 e che è stata pubblicata l’11 dicembre 2017. E pazienza se già diversi giorni prima del 7 dicembre le casette erano in fase di allestimento in vista dell’avvio dell’attività previsto per l’8 dicembre. “E state sempre a guardare al capello – potranno dirci – E’ stato sempre fatto così”. Appunto. E aggiungiamo che in fin dei conti il sindaco di Latina Damiano Coletta, appena eletto, non ha promesso solo di scrivere un nuovo libro, le cui pagine sono rimaste in bianco, ma di voler fare di Latina una città “normale”. Avevamo creduto che la normalità fosse cosa diversa dal passato.
Dalla copia dell’autorizzazione che faticosamente abbiamo acquisito leggiamo che il permesso, all’istallazione di 42 casette di legno per l’esposizione e la vendita di prodotti alimentari e artigianali della tradizione natalizia e all’allestimento di attività ludiche per bambini, viene rilasciato all’associazione Art’è, nella persona di Antonella Masocco. Trattasi della stessa associazione che l’anno scorso ha avuto simile autorizzazione rilasciata congiuntamente alla Fondazione Pontina, presieduta da Raffaele Del Prete. Trattasi dello stesso imprenditore – in carcere da ieri – destinatario della medesima ordinanza di custodia cautelare che ha portato ai domiciliari anche Gianfranco Buttarelli, ormai ex assessore del Comune di Latina, per l’inchiesta Touch Down sui fatti di Cisterna? Trattasi dello stesso imprenditore che ha chiesto un parere all’Anac – parallelamente a quello chiesto dall’amministrazione comunale – sul bando per l’assegnazione del servizio rifiuti risalente alla gestione commissariale del prefetto Giacomo Barbato. Parere alla base dell’annullamento in favore della costituzione dell’azienda speciale?