Sono scattati i sigilli in via Nascosa a Latina. Dopo cinque giorni di accertamenti da parte della Polizia Locale l’immobile è risultato clamorosamente extra-large. Quasi 800 metri quadrati di superficie raggiunta con un ampliamento non autorizzato né autorizzato è risultato il cambio di destinazione d’uso da residenza a struttura ricettiva.
Questa mattina, la struttura, realizzata su più livelli, quasi ultimata, dove nei giorni scorsi erano stati portati anche letti e mobili è stata posta sotto sequestro. Nominata come custode giudiziario la proprietaria Maria Paola Gallinari, la dottoressa di Anzio già nota alla cronaca per una storia di truffa contestatele in concorso al marito Carlo Del Pero, sospeso per un anno dalla professione medica a maggio 2016, precedentemente arrestato nel 2008 per falsi certificati medici.
Per il momento l’informativa di reato per abusivismo edilizio è a carico della sola proprietaria. L’immobile posto sotto sequestro era provvisto di un’ampia sala, di un refettorio e di 130 posti letto “incompatibili” con una destinazione residenziale. Inoltre i lavori di ampliamento comunicati al Comune con Scia in virtù del piano casa non erano stati autorizzati e l’ufficio competente aveva diffidato la proprietà all’esecuzione delle opere proposte.
Il caso di via Nascosa era stato sollevato la scorsa settimana dai residenti della zona, preoccupati per l’arrivo presso la maxi villa di un centinaio di migranti provenienti dal centro di accoglienza di Casal delle Palme, sull’Appia alle porte del capoluogo. L’annuncio di una diversa collocazione, appunto in via Nascosa, dei migranti ospiti del centro di accoglienza in chiusura era stato fatto dall’assessore ai servizi sociali Patrizia Ciccarelli nel corso del question time del 16 novembre. Gli abitanti di via Nascosa, già sospettosi dei lavori in corso presso l’abitazione sita nella traversa di via Mortellette, avevano quindi inviato un esposto al Comune e alla Procura. La Polizia Locale si era subito recata sul posto. Soltanto ieri però era riuscita a prendere contatti con la proprietà e il responsabile del cantiere. Ieri stesso i residenti si erano appellati al Prefetto per sollecitare una diversa sistemazione dei migranti dal momento che in via Nascosa è presente un altro centro di accoglienza. Oggi l’ultimo sopralluogo della Polizia Locale, documenti alla mano. I sigilli sono stati apposti poco dopo.