Latina, la protesta dei centri anziani: “Chiediamo attenzione al Comune”

I centri anziani di Latina scendono in piazza per far sentire la loro voce. In Piazza del Popolo, si è tenuta questa mattina una manifestazione per chiedere al Comune maggiore attenzione e il riconoscimento dei diritti delle Associazioni di Promozione Sociale (APS), che gestiscono i centri.

Il nodo

La protesta nasce dal fatto che l’amministrazione comunale non ha ancora stipulato le convenzioni con le APS di gestione dei centri anziani, come previsto dalla Legge Regionale n.11 del 10 agosto 2016. Il Comune giustifica la mancata attuazione della legge con la necessità di effettuare lavori di adeguamento strutturale negli edifici che ospitano i Centri Anziani, ma sostiene di non avere fondi disponibili per tali interventi.

Striscioni, balli, canti

La mattinata di proteste è partita già intorno alle 9.30 del mattino quando, in massa, si sono riuniti nel centro città numerosi pensionati pronti a farsi sentire. Tre i gruppi maggiormente coinvolti nella giornata: il centro anziani di Borgo Podgora – Carso, quello della città di Latina e il centro socio-culturale “Vittorio Veneto”. Dispiegati gli striscioni, sono partite le operazioni di protesta, con l’invocazione a gran voce della sindaca Celentano, mai pervenuta. Tra danze e balli popolari, gli anziani dei vari centri hanno cercato di far valere i propri diritti, senza però ricevere la giusta attenzione da parte del comune.

“Siamo pensionati con un minimo reddito pensionale – tuona una signora tra la folla – abbiamo il diritto di protestare per quello che per noi è vita e divertimento. Il sindaco non ci aiuta, non ci viene incontro. I pensionati cosa devono fare? Noi li votiamo e i risultati dove sono? Ci hanno preso in giro fin dall’inizio”.

”Vogliamo i nostri diritti per il sociale”, urla un’altra anziana cittadina mentre, tra fischietti e trombette, va in scena l’ultimo disperato atto di protesta nei confronti del comune, ancora una volta senza risultati.

Attualmente, la gestione e le responsabilità civili e penali dei Centri ricadono interamente sui Consigli Direttivi delle APS, senza alcun supporto da parte del Comune. La mancanza di contributi economici mette a rischio i servizi sociali offerti e la stessa sopravvivenza dei centri, fulcro vitale, come si è visto stamani, per i tanti pensionati del pontino.