“Sarà la Lega, il centrodestra di questo territorio”, affermano con soddisfazione i vincitori pontini di questa tornata elettorale. Forti dei consensi ottenuti, Claudio Durigon e Francesco Zicchieri, eletti in Parlamento, Angelo Tripodi, ultimo eletto un po’ a sorpresa in Regione, con 3.238 preferenze, e Matteo Adinolfi, coordinatore provinciale, hanno voluto ringraziare i propri elettori e dare il via a una nuova stagione politica, iniziata a livello nazionale a Pontida lo scorso inverno: dopo che Salvini si è convinto a togliere dal suo logo, il Nord, facendo diventare la Lega un partito nazionale.
Questo lo ha premiato. Al di là di ogni rosea immaginazione: “Anche se la svolta c’è stata con l’appoggio a livello nazionale del sindacato UGL” Sono passati così, dal 4 al 18%.
Molti, ha detto Tripodi, hanno ritrovato in questo partito una nuova casa. “ Noi siamo dei militanti politici. Non come i 5 stelle. Noi abbiamo militato e sofferto da sempre. E ce l’abbiamo fatta.”. E quindi ora è arrivato il momento di passare all’incasso. Tra pochi mesi ci saranno le amministrative in alcune realtà locali, e la Lega si deve far trovare pronta. La squadra c’è, dice Adinolfi. Come anche una nuova classe dirigente. Tocca solo pensare a individuare i sindaci nei territori. Sanno, da politici esperti, che saranno in tanti a bussare alla loro porta, “ noi, però, apriremo solo a persone perbene”, dice il neo deputato, Zicchieri. “E nessuno, aggiunge, si deve avvicinare con altri scopi o trattative varie. Io non pensavo di diventare deputato, confessa Zicchieri. Il mio sogno era solo quello di cambiare la strada dove abitavo. Ho iniziato così, a credere in un’idea. E’ importante per la politica partire da un’idea. Noi siamo gente normale e non ci sarà mai un distacco tra noi e la base. Mai”, sottolinea con fermezza. E semplifica con un esempio, “con Salvini ci si può parlare in ogni momento, senza intermediari”.
La gente, dicono, ha votato per “un vento nuovo”. Un vento di destra. Un “vento” che, se unito vince, se diviso, perde. “E noi lo riuniremo, questo centro-destra”. Non più da gregari però. Da leader. Non più da subalterni, ma da vincitori. Lo hanno decretato le urne. E il futuro della nuova Lega qui in terra pontina, come sarà? “ Noi terremo aperta questa sede, afferma Tripodi e faremo formazione. Qui daremo informazioni su tutto. Io mi impegnerò, avendo già conoscenza della macchina amministrativa, a riportare i servizi della Regione, nella nostra provincia”. Questa la promessa. Poi passa alle “battaglie” che lo vedranno protagonista: il Litorale, che definisce una “multinazionale”, anzi “l’ultima multinazionale che ci rimane”; il riconoscimento dello stato di autistico oltre il 18° anno di età; i diritti dei sordi; la lotta alla Bolkestein; piccole e medie imprese e via dicendo. E poi ci sarà il lavoro sui territori. La Lega ha ricevuto voti in tutti i Comuni, meno che a Ventotene. Le amministrative saranno la prova del successo. Punta il dito su Latina. Un Comune, dice, con una maggioranza pseudo-civica, da riconquistare a tutti i costi. “Io sarò una spina nel fianco di Coletta, assicura il nuovo consigliere regionale. Lui sta distruggendo la città. E il consenso ricevuto in questo appuntamento elettorale, conferma che la gente ne ha abbastanza di lui. E che lui non è più rappresentativo. Torni quindi a fare il suo mestiere”. Ce n’è anche per Zingaretti. Un presidente senza maggioranza. Un presidente che poco ha fatto per questo territorio. Una per tutte? La Pontina. Una strada pericolosissima, a cui Zingaretti non ha mai prestato attenzione, neanche con una manutenzione ordinaria, cosa che in passato avevano fatto un po’ tutti. “E invece lui che fa? Abbassa la velocità”. Noi esigiamo da subito l’apertura dei cantieri dell’autostrada Roma-Latina. Anche per far ripartire l’economia. Il ciclo dei rifiuti? Si deve chiedere al territorio. Zingaretti è rimasto immobile anche su questo. Come sulla sanità: noi siamo per aprire i Pronto Soccorso in varie realtà. E sulla Recall? Siamo in posizione di attesa, vogliamo parlare con gli abitanti di Latina Scalo. Lo hanno detto da subito: la gente come ti dà il consenso, subito te lo toglie. Meglio quindi sulle cose un po’ più spinose, andare cauti. Molto cauti.