Delle due l’una: 1) la figura richiesta non è rinvenibile nei ruoli della dotazione organica, in quanto presenta caratteri di originalità, specialità e innovazione; 2) per provvedere all’individuazione del soggetto da incaricare, verrà avviato un interpello interno e, in caso di mancanza di candidature o qualora la procedura di valutazione dei candidati all’interpello dia esito negativo, sarà indetta la procedura selettiva pubblica finalizzata all’individuazione del soggetto in possesso dalla qualificazione richiesta. E invece la giunta del sindaco di Latina Damiano Coletta per il nuovo ruolo di super-controllore dell’azienda speciale Abc, la cui governance è stata scelta dall’amministrazione comunale in carica, ha inserito nella delibera numero 511 del 21 novembre 2017, entrambe le diciture, senza rendersi conto che con la numero 1 ha preventivamente escluso la soluzione dell’interpello interno previsto nella numero 2. E chi lo ha stabilito che in Comune tale figura non è rinvenibile?
“A pensar male è peccato, ma quasi sempre ci si indovina”, diceva Andreotti nella prima Repubblica. Piaccia o no, la citazione appare di attualità dal momento che la delibera numero 511 sembra uscita da un vecchio archivio della politica italiana al governo della pubblica amministrazione. Altro che manuale Cencelli per la nomina dei revisori dei contri della rivoluzionaria Abc del servizio di igiene urbana! Il super-controllore che Latina Bene Comune vuole per vigilare sull’Abc e riferire all’amministrazione della condotta della governance della stessa azienda speciale, scelta da Latina Bene Comune, percepirà uno stipendio da dirigente D3 con un’indennità aggiuntiva ad personam pari a 15.000 euro all’anno, per tre anni. Capperi! E meno male che con questa Abc si riducono i costi.
Giusto il controllo, ci mancherebbe altro. Ci si chiede se la strada individuata dalla giunta Coletta per questo incarico di alta specializzazione sia in linea con il vigente Regolamento sui controlli interni, come risulta dalla delibera del 14 giugno 2016, adottata dal commissario Giacomo Barbato con i poteri del Consiglio comunale. Nell’articolo 22, dedicato alle partecipate, è stabilito che il controllo sia assicurato da apposita struttura del Comune individuata presso il Servizio programmazione e bilancio.