Giostre abusive nel parco della legalità. Potrebbe intitolarsi così il tema affrontato oggi in Comune a Latina, in sede di commissione Trasparenza. L’organismo, presieduto da Matilde Celentano (in sostituzione della titolare Nicoletta Zuliani), ha affrontato la scottante questione sollevata dal consigliere dem Massimiliano Carnevale sulla natura del rapporto tra i giostrai che esercitano la loro attività all’interno dei giardinetti intitolati a Falcone e Borsellino e l’ente municipale. Un rapporto formalmente “inesistente”, come risulterebbe dagli atti acquisiti per l’occasione dalla consigliera Celentano, Lista Calandrini, ma di fatto “consolidato” nel tempo sine titulo.
Tutto sarebbe iniziato da un’autorizzazione stagionale dei primi anni 2000, poi scaduta e mai più rinnovata. Da quanto è emerso il mancato rinnovo della “concessione” – che nella realtà risulterebbe tacito, dal momento che i giostrai sono presenti nell’area verde del centro urbano di Latina – sarebbe stato motivato dal fatto che la documentazione richiesta dagli uffici, attestante l’autorizzazione all’esercizio dell’attività di luna park, non sarebbe mai pervenuta da parte degli interessati. L’assessore al Patrimonio Giulio Capirci, convocato in commissione per un’audizione sull’argomento, ha riferito di non essere al corrente dei risvolti della vicenda che riguardano le attività produttive, quindi il Suap. Motivo per il quale la seduta della commissione si è conclusa con la richiesta di audizione ulteriore dei referenti del Suap.
Ma il fatto è che – come riferito sia da Celentano che da Carnevale – le giostre risultano abusive sia da un punto di vista di occupazione del suolo pubblico sia dal punto di vista dell’esercizio, motivo per cui non si capisce come in tanti anni all’interno del parco comunale non sia stata ricondotta una condizione di legalità. Pur volendo accettare i dubbi dell’assessore Capirci sugli aspetti del Suap, l’occupazione dei giardinetti resterebbe sine titulo. Perché non sono stati sgomberati?
La questione sollevata da Carnevale, che certamente investe anche l’aspetto della sicurezza all’interno del parco Falcone-Borsellino (queste giostre rispettano le normative vigenti in materia di sicurezza?), alza il coperchio dal vaso di Pandora relativo a situazioni al limite che nel tempo si sono venute a creare e che neanche con questa amministrazione sembrino trovare la strada della regolare gestione degli spazi pubblici. Qualcuno oggi ha insinuato dubbi anche sulla regolarità della gestione del tennis all’interno dell’ormai ex parco Mussolini. Ma spostandosi anche in altre zone della città ci sono altri esempi di situazioni fuori norma. Il consigliere Carnevale ha citato il caso del mercatino di via Verdi e degli operatori che, pur volendo, non riescono a regolarizzare la loro posizione: “Una perdita anche per il Comune”. Storica la battaglia della consigliera dem Nicoletta Zuliani relativa alla vicenda di Gommalandia. A che punto si vuole arrivare? Perché questa è la questione: capire in che modo l’amministrazione di Lbc intenda fronteggiare queste situazioni che, sebbene ereditate dal passato, meritano di essere prese in debita considerazione se davvero si vuole voltare pagina.
Il consigliere Carnevale che ha sollevato il caso ha sollecitato l’assessore al patrimonio, presente in aula, affinché l’amministrazione indica bandi per l’esercizio delle attività all’interno di aree comunali, nel caso specifico per il servizio giostre nel parco comunale, in modo che sia garantita la legalità, la sicurezza, l’opportunità per il Comune di fare cassa o meglio ancora di ottenere in cambio del canone la gestione e manutenzione delle aree attigue a quelle date in concessione.
L’esponente dem, a margine della commissione trasparenza, ha anticipato di essersi fatto promotore di una raccolta di firme per la richiesta della convocazione della commissione Affari istituzionali: “Da un po’ di tempo – ha commentato – non si convocano più le commissioni se non con specifiche richieste. Ecco, io chiedo la convocazione della commissione Affari istituzionali per proporre la modifica del sistema di verbalizzazione delle commissioni. Da quando è stato introdotto il sistema di registrazione audio, nel verbale ci si limita a scrivere le presenze e l’orario degli interventi dei singoli componenti. Quindi, se si ha necessità di ricostruire una vicenda ammnistrativa attraverso i verbali delle commissioni si deve necessariamente riascoltare la registrazione dell’intera seduta. Nei verbali che vengono sottoposti a votazione mancano i riferimenti, manca la sintesi dei fatti, motivo per cui io non li sto più votando. E’ un sistema che oltre a non essere utile nell’attività di indirizzo all’amministrazione si presta facilmente a nascondere l’attività consiliare, sia della maggioranza sia quella di stimolo dell’opposizione. Trovo che questo sistema sia davvero poco trasparente”.