Detto fatto. Nicoletta Zuliani ha depositato un esposto in Procura per segnalare la mancata ostensione dell’atto da lei richiesto il 2 novembre scorso, a margine della commissione Trasparenza indetta sulle procedure seguite per l’annullamento della gara rifiuti.
Sono giorni tesi questi per il Comune di Latina dove si sta consumando una battaglia, senza colpo ferire, in nome della trasparenza. A sollevare per primo il caso di mancato riscontro di accesso agli atti era stato, il 15 settembre scorso, il giovane consigliere comunale Matteo Coluzzi a proposito dello stato di avanzamento dell’azione legale finalizzata a recuperare le quote di ristoro nucleare che non sono state corrisposte all’ente municipale, in quanto Comune nuclearizzato, a partire dall’anno 2006. Poi nell’ultima settimana la conclusione della storia di una richiesta – data agosto 2017 – di un verbale, da parte di Aldo Doria, ex dirigente del servizio Sviluppo economico e trasporti, finita in Procura in 3 novembre 2017 con una denuncia a carico del sindaco, del segretario comunale e degli assessori per falso in atto pubblico.
E’ il 4 novembre quando la consigliera Zuliani, presidente della commissione Trasparenza, segnala alla segretaria comunale Rosa Iovinella il diniego all’ostensione immediata da parte del dirigente del servizio Ambiente Sergio Cappucci della corrispondenza intercorsa tra il dirigente del servizio Gare e contratti e l’allora dirigente del servizio Ambiente Francesco Passaretti relativa alla questione annullamento della gara europea per la gestione dei rifiuti del capoluogo, un affare da 120 milioni di euro finito sub judice per effetto del ricorso di una ditta partecipante al bando, la De Vizia, in discussione al Tar domani, 9 novembre, per la richiesta di sospensiva. Zuliani avvertiva Iovinella che qualora la sua richiesta non fosse stata ottemperata immediatamente si sarebbe vista costretta a ricorrere alle competenti Autorità Giudiziarie per gli eventuali profili di condotte omissive. “Il diritto di accesso da parte dei componenti di un organo elettivo – ricordava Zuliani alla segretaria comunale, che ricopra anche il ruolo di direttore generale dell’ente e di responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza – si esercita in maniera immediata. La mia richiesta è stata formulata, in maniera specifica e dettagliata, recando l’esatta indicazione degli estremi identificativi dell’atto con gli elementi che ne consentivano l’individuazione in modo pronto e veloce come espresso dal Consiglio di Stato, sez. V, nella sentenza dell’11 febbraio 2014, n. 648, la quale richiama, a propria volta, la sentenza del medesimo giudice, sez. V, del 13 novembre 2002, n. 6293”.
E ieri l’uscita del sindaco Damiano Coletta che ha dichiarato di essere andato in Procura, accompagnato dalla segretaria generale Iovinella, per segnalare un eccesso di richieste di accesso agli atti da parte di privati che stavano ingessando l’ufficio urbanistica, lasciando intendere che dietro vi fosse una strategia volta ad ostacolare e ad esercitare un controllo illegittimo sull’attività dell’amministrazione comunale. Una quindicina le richieste nel mirino del sindaco, su un totale di 500 ritenute di routine.
Sempre ieri quindi, alla pre-vigilia delle udienze al Tar contro l’annullamento della gara del servizio rifiuti e la gara del trasporto pubblico locale (questione a margine del caso Doria), il deposito dell’esposto in Procura da parte della consigliera Zuliani per il documento diventato top secret, mentre la casa di vetro di Latina Bene Comune rischia di infrangersi su se stessa. La notizia è trapelata solo nella serata di oggi.