Colpisce la moglie con un bottigliata davanti a figli minorenni e poi scappa, ma al suo ritorno a casa trova la Polizia. L’ultimo episodio di maltrattamenti in famiglia lo spedisce dritto in carcere, con un provvedimento di fermo del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza.
Da ieri un marocchino di 33 anni, già noto alle forze dell’ordine, e in attesa di regolarizzazione sul territorio nazionale, si trova nella casa circondariale di Latina.
Sabato la donna, anche lei di origini marocchine, titolare di una carta di soggiorno e residente a Latina, si era rivolta ai carabinieri per chiedere aiuto, ma nel pomeriggio la situazione era precipitata con l’ennesima lite. La denuncia di maltrattamenti subiti sarà poi formalizzata in Questura.
Il caso è stato affidato alla seconda sezione della Squadra Mobile, che ha poi dato esecuzione ieri sera al decreto di fermo emesso dalla Procura a carico del 36enne.
Nel corso degli accertamenti è emersa una situazione preoccupante per l’incolumità della donna tanto che è stato attivato il protocollo previsto per le cosiddette “vittime vulnerabili”, interessando un centro anti-violenza e i servizi sociali del Comune di latina, tanto che la donna è stata collocata in via d’urgenza presso una struttura protetta unitamente alle sue bambine.
A pesare in questa brutta vicenda lo stato di sottomissione e disagio fisico e psichico palesato dalla donna. Quando la vittima ha deciso di denunciare il compagno, chiamando la Polizia dopo che si era allontanato da casa con la sua auto al termine dell’episodio della bottigliata, era terrorizzata di tornare a casa temendo ulteriori e più gravi aggressioni fisiche da parte del 36enne. Per questo ha acconsentito di trasferirsi presso la struttura protetta.
Il decreto di fermo, notificato all’interessato non appena rintracciato mentre tornava a casa, è stato emesso al fine di interrompere la sua condotta di inaudita violenza e nel timore che lo stesso potesse allontanarsi clandestinamente dal territorio italiano.