Italo Di Cocco, 71enne noto ristoratore di Latina, ha festeggiato quest’anno 50 anni di attività. Piccole e grandi soddisfazioni in un altalenarsi di situazioni non sempre facili, mantenendo dritto il timone di un’attività a carattere familiare che ha saputo stare al passo con i tempi. La famiglia Di Cocco è titolare del moderno “Made in Italo” a Latina Lido, per anni noto come “Italo il Velletrano”: ai fornelli Gianluca Di Cocco, instancabile imprenditore lavoratore, insieme a sua moglie Maria. E di Villa Patrizia, dal nome di Patrizia Zaccagnini, moglie di Italo e madre di Gianluca: location, a Borgo Bainsizza, ideale per i banchetti. E’ Patrizia il segreto del successo di Italo. Lo ha svelato lui stesso ieri sera davanti ai cronisti pontini, suoi ospiti nella tradizionale serata per gli auguri natalizi che la famiglia Di Cocco organizza nel ristorante alla Marina.
Italo Di Cocco, per anni alla guida della Confcommercio pontina, è oggi proiettato a ricoprire nuovamente la presidenza della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) interprovinciale, attraverso la quale intende rilanciare il settore della ristorazione con la vera cucina italiana. Un brand irrinunciabile per non tramontare mai. Stop alle improvvisazioni e soprattutto stop alle amatriciane con il pomodoro crudo. Il progetto pensato da Di Cocco sarà sperimentato prima nelle province di Latina e Frosinone per poi estenderlo in tutto il Lazio.
Attraverso l’associazionismo, Di Cocco intende dare una mano ai titolari dei pubblici esercizi per prevenire il rischio di provvedimenti da parte del Questore per la frequentazione di bar e ristoranti da parte di persone pregiudicate e/o pericolose. Il problema è: come fai a non far entrare queste persone senza il rischio di ritorsioni? Ecco, la Fipe di Di Cocco può fare da scudo, raccogliendo le segnalazioni degli esercenti e, facendole proprie garantendo quindi l’anonimato del singolo, fornire la comunicazione alle forze dell’ordine.