E’ tornata a riunirsi oggi la commissione Trasparenza del Comune di Latina per fare luce sul procedimento seguito per l’annullamento della gara dei rifiuti. La settimana scorsa il consigliere Alessandro Calvi aveva richiesto il punto, all’ordine del giorno dell’organismo presieduto da Nicoletta Zuliani, sollevando un’eccezione sull’iter adottato, ovvero sul mancato annullamento della determina a contrarre, emessa dal servizio Ambiente il 16 dicembre 2015. La dirigente del servizio Gare, Daniela Ventriglia, audita in commissione aveva precisato che dopo aver provveduto per quanto di sua competenza ad annullare in regime di autotutela il precedente atto amministrativo con il quale era stato predisposto il disciplinare, sulla base delle risultanze del parere richiesto all’Anac, aveva trasmesso a luglio 2017 gli atti al competente servizio Ambiente per i conseguenti provvedimenti. Provvedimenti mai emessi, neanche con l’arrivo del nuovo dirigente a settembre. Per Calvi, dunque, il buco venutosi a creare avrebbe reso l’annullamento della gara imperfetto e il presunto vizio avrebbe potuto esporre il Comune a rischio contenzioso. Più di un rischio visto che l’annullamento della gara, ritenuto illegittimo, è stato impugnato al Tar dalla De Vizia che tra le motivazioni del ricorso ha citato proprio l’assenza dell’atto di annullamento della determina a contrarre.
Perché il servizio Ambiente non ha annullato la determina a contrarre? Impossibile capirlo, vista l’assenza nella commissione di oggi del dirigente Sergio Cappucci che era stato appositamente convocato. Il dirigente ha inviato una nota per spiegare che non poteva essere presente per motivi gestionali e funzionali al servizio e che stava provvedendo all’acquisizione dei documenti richiesti (la corrispondenza intercorsa tra il servizio Gare e il servizio Ambiente relativamente all’annullamento della gara europea dei rifiuti). Presenti invece il segretario/direttore generale Rosa Iovinella, l’assessore al ramo Roberto Lessio e il vice sindaco Paola Briganti.
Incalzato dalle domande di Calvi, Lessio ha sostenuto che con la delibera di Consiglio comunale dell’8 agosto scorso avrebbe risolto a monte il presunto problema del mancato annullamento della determina a contrarre, con l’annullamento delle delibere per la gara europea e la contestuale approvazione degli atti costitutivi dell’azienda speciale.
Iovinella dal canto suo ha sostenuto la regolarità dell’iter seguito perché gli atti di gara erano stati determinati dal Servizio gare che ha poi provveduto, visto il parere dell’Anac, ad annullarli. Come a dire quindi che non serviva anche l’annullamento della determina a contrarre. E alla domanda di Calvi se il parere dell’Anac fosse vincolante, il segretario generale del Comune ha detto che i pareri non sono mai vincolanti ma che nel caso specifico l’amministrazione di fronte a forti dubbi sulla legittimità della gara in corso si era rivolta ad un soggetto terzo, all’autorità Anac la quale si era espressa in maniera granitica dichiarando che il bando di gara presentava gravi violazioni del principio della libera concorrenza, motivo per cui a suo dire non si poteva fare altro che annullare.
In verità l’Anac invitava il Comune di Latina a rimuovere le criticità evidenziate e ad affidare il servizio con gara europea ad evidenza pubblica, relegando il ricorso all’in house providing a “un modulo gestorio dei servizi pubblici in deroga all’approvvigionamento ordinario di beni e servizi”. Latina Bene Comune ha scelto la strada dell’azienda speciale “approfittando” delle criticità evidenziate sugli atti di gara risalenti alla gestione commissariale guidata dal prefetto Giacomo Barbato e sostenendo – oggi in commissione – la regolarità dell’iter seguito ora sub judice per via del ricorso al Tar.
Briganti, nel suo intervento, ha detto che la scelta di Barbato di affidarsi al mercato scaturiva dall’aver trovato una precedente delibera per l’affidamento del servizio con bando europeo. Una scelta legittima, secondo il vice sindaco, in un contesto commissariale, “inciampata” sulle illegittimità riscontrate dall’Anac che avrebbe dato la possibilità alla nuova amministrazione di optare una scelta diversa. Una scelta che tuttavia nulla ha a che vedere con quel principio della libera concorrenza prioritario anche per l’Anac per l’affidamento dei servizi pubblici.
Il consigliere Calvi, a fine commissione, ha preannunciato la richiesta di accesso agli atti per andare a fondo sulla corrispondenza intercorsa tra il servizio Gare e il servizio Ambiente e una richiesta di parere all’Anac sulla regolarità dell’iter seguito dal Comune di Latina di annullamento della gara rifiuti.
A margine della commissione trasparenza l’amministrazione comunale ha diffuso una nota stampa con la quale ha inteso ribadire i seguenti concetti:
- Non esiste alcuna prescrizione nel parere espresso dall’Anac in data 7 aprile 2017 che imponga all’Amministrazione stessa di procedere con l’esternalizzazione del servizio. Al contrario viene lasciata ampiamente aperta la porta per prevedere un’altra modalità di affidamento del medesimo servizio.
- L’annullamento della gara effettuato dalla dirigente del servizio Gare e Contratti è stato atto dovuto a seguito di quanto evidenziato dall’Anac, in particolare con riferimento ai profili di illegittimità rilevati nell’eccessiva restrizione dei requisiti di concorrenza del mercato.
- Ribadiamo che la procedura di costituzione dell’Azienda Speciale avviata con l’atto di indirizzo adottato con delibera n.70 dal Consiglio comunale in data 8 agosto 2017 ha confermato la volontà di orientare la scelta dell’attuale Amministrazione verso l’internalizzazione del servizio per ragioni economiche e sociali con il mantenimento dei livelli occupazionali e il reale raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa. Questa delibera si sostituisce, pertanto, a quella adottata dal Commissario straordinario Giacomo Barbato con i poteri del Consiglio comunale l’11/12/2015 e priva gli atti da questa scaturiti di validità.