Il Comune di Latina ha indirizzato ai corsi di formazione svolti nel 2015, per l’inserimento dell’indicazione di donazione di organi sulla carta di identità, due dipendenti che di fatto, al momento, non possono eseguirla. Si tratta di un funzionario prossimo alla pensione che, sebbene in servizio, sta ora scontando il monte ferie prima dell’entrata in quiescenza e di un dipendente di livello inferiore a quello stabilito dal Ministero ai fini dell’autorizzazione. Tutto da rifare e se tutto va bene il consenso o il diniego dei cittadini di donare organi o tessuti sarà inserito a partire da ottobre sulle nuove carte d’identità elettroniche.
La novità è emersa oggi nel corso del question time quando il vice sindaco Paola Briganti ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Matilde Celentano, Nicola Calandrini e Andrea Marchiella sull’argomento. A presentare l’iniziativa è stata la consigliera Celentano che oltre a chiedere spiegazione sul ritardo dell’attuazione di una delibera del 2014, che prevedeva appunto l’inserimento sul documento di identità della indicazione sulla donazione di organi, la cui volontà di attivazione è stata manifestata anche dall’attuale amministrazione comunale anche in occasione di una determina dirigenziale per la spesa di 3.500 euro per l’”integrazione” del software necessario, ha dato indicazioni sulla tematica particolarmente sentita e condivisa nella società, come dimostrato dall’incremento delle donazioni. “In Italia – ha detto – nel corso del 2016 ci sono stati 3.733 trapianti di organi, 400 in più dell’anno precedente. Il che significa che si sono ridotte anche le liste di attesa. Il consenso alla donazione degli organi è un atto di grande solidarietà e anche di rispetto della vita. Il trapianto di organi è l’unica terapia per le persone affette da malattie irreversibili. Oggi le possibilità di espianto si sono molto ampliate, con lo ‘sdoganamento’ degli organi senza più limiti di età da parte del donatore, poiché possono essere rivascolarizzati e riossigenati”.
L’assessore Briganti ha quindi spiegato il “pasticcio” della formazione, garantendo la soluzione a partire da ottobre: “Riferisco – ha aggiunto – l’impegno del sindaco su questo argomento pienamente condiviso”.
Nel corso del confronto in aula è stato ricordato che la formazione è stata effettuata anche con corsi gratuiti per l’ente organizzati dalla Asl ed impartiti dal dottor Stabile. Peccato che siano stati indirizzati nel personale “sbagliato”. Briganti da parte sua ha anche spiegato che l’attivazione delle carte elettroniche ha di fatto “rallentato” il discorso relativo alla donazione degli organi per ragioni organizzative. Nel senso che essendo il Comune di Latina stato inserito nel programma di sperimentazione per la tessera elettronica ci si è trovati di fronte a due possibilità: far partire la carta elettronica subito senza l’indicazione sulla donazione di organi o ritardarne l’attivazione e attendere la nuova formazione del personale. Si è scelta la prima opzione.