L’attività d’indagine che oggi a Latina ha portato all’arresto di due donne colombiane, residenti a Napoli, è stata avviata nel mese di giugno quando è stato segnalato all’Arma dei carabinieri un giro di prostituzione all’interno di un immobile di via don Torello. Una segnalazione che ha trovato subito un riscontro positivo da parte dei militari del Norm della compagnia di Latina, diretta dal maggiore Carlo Maria Segreto.
I carabinieri del Nucleo operativo, guidati dal sottotenente Antonio Calabresi, infatti hanno registrato la presenza di oltre una decina tra donne e trans che occupavano diverse stanze all’interno di due appartamenti del civico 112. Dagli approfondimenti è emerso che le titolari del contratto di affitto erano le due colombiane e che le stesse si occupavano di accogliere i clienti e di assegnarli alle prostitute, precedentemente scelte on line su siti d’incontri, a cui veniva anche consegnato un kit per facilitarne l’intrattenimento sessuale a pagamento.
Le due donne arrestate per favoreggiamento della prostituzione, sulla base di un’ordinanza di custodia in carcere firmata dal Gip Pierpaolo Bortone e richiesta dal Pm Daria Monsurrò, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, ricevevano da parte delle donne e trans “ospiti” compensi a titolo di sub-affitto. Sono in corso ulteriori approfondimenti di natura fiscale per la verifica sulla locazione e sub locazione dei due appartamenti di via don Torello, uno dei quali posto sotto sequestro oggi nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria. Le due donne arrestate sono state associate presso le carceri femminili di Roma e Napoli.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede del comando provinciale dei carabinieri. Il maggiore segreto ha riferito che le prostitute provenivano da diverse parti d’Italia e che permanevano negli appartamenti per brevissimi periodi. I clienti, invece, erano di Latina e provincia.