E’ stata ricevuta ieri sera nell’aula consiliare del Comune di Latina la sorella di Giuseppe Giuliano, l’eroe bambino di Latina, Medaglia d’oro al valore civile quale “fulgido esempio di generoso coraggio e di amore filiale, spinti fino all’estremo sacrificio”, come riportato nel conferimento dell’onorificenza firmata dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
La signora Maria, nel capoluogo pontino per la presentazione del libro “240 ore. In memoria di Giuseppe Giuliano”, di Cristian Goffredo Miglioranza e Danilo Ceirani, è stata invitata dal sindaco Matilde Celentano a raggiungere la riunione in corso della massima assise per ricordare a tutti il sacrificio estremo del piccolo Giuseppe, che ha dato la sua vita, il 6 maggio 1971, inseguendo il dovere civico di assicurare un malvivente alla giustizia.
Giuseppe Giuliano, bambino di 11 anni, è rimasto ucciso nel corso di un tentativo di cattura di una persona appena evasa dal carcere di Latina.
“Viveva nel quartiere popolare di via Quarto – ha ricordato il sindaco Celentano – frequentava la prima media delle scuola Dante Alighieri di Palazzo M, giocava a calcio con i pulcini del Cos Latina. Giuseppe era il figlio di un appuntato del Corpo degli agenti di custodia del carcere di via Aspromonte.
Quel pomeriggio del 6 maggio stava giocando a pallone, per strada, con i suoi coetanei, quando riconobbe un uomo del quartiere che sapeva detenuto. Corse a chiamare il padre, agente penitenziario, che si precipitò sul posto per convincere il fuggitivo a costituirsi. Iniziò un’azione violenta, con il sopraggiungere di un secondo agente di custodia. L’unico ad essere ferito mortalmente è stato Giuseppe”.
“A lui, unica Medaglia d’oro al valore civile di Latina, sono dedicati il monumento davanti palazzo M e la scuola ‘Giuseppe Giuliano’, ha concluso il sindaco Celentano stringendo la mano alla signora Maria che, rivolgendosi ai consiglieri e assessori presenti e, quindi, all’intera città, ha chiesto di continuare a ricordare suo fratello e il suo esempio, costatatogli la vita, per dovere civico.