Dopo l’approvazione all’unanimità del Regolamento comunale per gli orti urbani, la maggioranza di Latina Bene Comune ha bocciato la mozione presentata dalle opposizione per il reperimento dei fondi necessari ai lavori di risanamento del ponte sul Mascarello in località Foce Verde.
I voti contrari sono arrivati dopo un lunghissimo dibattito consiliare in cui si è tentato di capire la portata della notizia diffusa ieri dall’amministrazione di Damiano Coletta, alla vigilia del Consiglio in cui era prevista la mozione, in base alla quale la Sogin, previa definizione di un accordo con il Comune da ratificare a novembre, avrebbe realizzato le opere in questione. Probabilmente la maggioranza si aspettava il ritiro della mozione, prendendo atto da parte dei firmatari della sopraggiunta “soluzione” Sogin. “Soluzione” accolta positivamente dall’opposizione ma, poiché agli atti non risulta ancora nulla e soprattutto non si conosce il cronoprogramma dell’intervento, l’opposizione in via “precauzionale” ha mantenuto l’iniziativa, che non pregiudica il soccorso della Sogin, di impegnare sindaco e giunta al reperimento di 200mila euro anche attraverso una variante al bilancio. Una delibera di intento, al di là dei tecnicismi sollevati in aula sulla natura della mozione che nella forma proposta appariva come un emendamento al bilancio.
Il consigliere Alessandro Calvi, primo firmatario della mozione bocciata, ha dichiarato di voler chiedere l’audizione del direttore Sogin, in Consiglio o commissione Ambiente, per conoscere la tempistica della realizzazione del progetto. Progetto che secondo la maggioranza sarà realtà in tempi rapidi. L’amministrazione ha dichiarato che i fondi già accantonati per il ponte, finora ritenuti insufficienti a coprire le spese complessive dell’opera, e liberati grazie all’intervento di Sogin saranno utilizzati per la realizzazione di uno scivolo di alaggio per le imbarcazioni. A tal proposito il consigliere Nicola Calandrini ha chiesto che il Comune di Latina si attivi subito per la realizzazione dello scivolo senza attendere il rifacimento del ponte da parte di Sogin: la realizzazione del punto di alaggio è distante dal ponte, quindi non compromette il futuro cantiere.
Tutti soddisfatti dell’iniziativa di Sogin di investire in opere a compensazione ambientale, ma l’amministrazione comunale non è riuscita a convincere sui tempi di realizzazione in assenza di atti concreti e soprattutto non è riuscita a convince sul perché non si sia operata questa scelta già in passato, attesa l’urgenza del ponte e la disponibilità di Sogin per altro interessata alla funzionalità dell’infrastruttura così vicina all’ex centrale nucleare in fase di smatellamento piuttosto che al Sentiero della Bonifica. Come spesso avviene la priorità è dettata da scelte politiche e quelle di Lbc – ha sottolineato la consigliera Matilde Celentano – sono state disattente alle richieste di una decina di associazioni con circa mille iscritti interessate alle attività della nautica. Ora lo sblocco, si spera, per il ponte attualmente agibile solo per metà, con un senso unico alternato, nel bel mezzo del litorale pontino al confine con quello romano. Un’urgenza il ripristino funzionale del collegamento viario sul canale Mascarello, diventata emergenza nell’Italia in cui i ponti malati all’improvviso possono anche crollare.
Ma intanto il Comune di Latina si è dotato di un regolamento per la gestione degli orti urbani. A relazionare in aula sull’argomento è stata la consigliera di Lbc Loretta Isotton che ha richiamato l’attenzione sul lavoro svolto in commissione Ambiente al fine di definire le modalità di assegnazione di terreni per sottrarli all’abbandono, favorendone la coltivazione di ortaggi per un’alimentazione sana e a chilometro zero, l’utilità sociale e didattica della cura dell’orto, la tutela del bene comune. Il regolamento è stato approvato all’unanimità. Ma non sono mancate alcune frecciatine da parte dell’opposizione. La consigliera Giovanna Miele nel suo intervento ha chiesto quali fossero i terreni di proprietà comunale da assegnare ad associazioni o similari per la realizzazione di orti urbani. “Questo è un fatto gestionale, siamo qui per approvare il Regolamento che all’articolo 2 evidenzia quali sono gli obiettivi e quindi le situazioni in cui intervenire con la realizzazione di orti urbani”, la risposta della maggioranza affidata al consigliere Emanuele Di Russo. Dunque, nessun esempio concreto di recupero aree comunali degradate attraverso l’orto urbano.