Oggi l’amministrazione comunale di Latina ha reso noto che il ponte sul canale Mascarello a Foce Verde sarà realizzato da Sogin a compensazione ambientale per la presenza dell’ex centrale nucleare. L’infrastruttura, da tempo bisognosa di un intervento di manutenzione straordinaria, era tornata all’attenzione dell’amministrazione comunale a fine agosto quando a seguito del crollo del ponte di Genova l’assessore ai lavori pubblici Emilio Ranieri, rispondendo alla nota Provveditorato interregionale delle opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna, l’aveva indicata come l’urgenza delle urgenze del capoluogo pontino in termini di messa in sicurezza, probabilmente dimenticando che ulteriori 200mila euro previsti in bilancio erano poi spariti in sede di assestamento.
Oggi l’amministrazione, attraverso un comunicato stampa, ricorda l’accordo già raggiunto tra Comune, Sogin e Regione Lazio per realizzazione del Sentiero della Bonifica e aggiunge che in virtù di questa intesa, nelle riunioni del 7 settembre e di oggi, è stata individuata un’ulteriore opera prioritaria dopo i fatti di Genova, che sarebbe appunto il ponte di via Valmontorio sul canale Mascarello.
L’amministrazione afferma quindi che Sogin provvederà alla progettazione e realizzazione del nuovo ponte, mentre i fondi comunali già accantonati verranno realizzati per la progettazione e realizzazione di una struttura per l’alaggio di imbarcazioni sulla foce del Mascarello. Il tutto, spiega la nota del Comune, non comprometterà il progetto del Sentiero della Bonifica che avrà avanti. Nel ringraziare Sogin, l’amministrazione precisa che la ratifica dell’accordo avverrà entro metà novembre.
All’ordine del giorno del Consiglio comunale di domani c’è una mozione, sottoscritta dai consiglieri Alessandro Calvi, Nicola Calandrini, Matteo Adinolfi, Matilde Celentano, Giovanna Miele, Massimiliano Carnevale e Raimondo Tiero per ripristinare i 200mila euro a copertura dei fondi necessari per i lavori al ponte del Mascarello. Ora la notizia è che paga Sogin: il 29 agosto Ranieri aveva chiesto al Provveditorato interregionale delle opere pubbliche di fare la sua parte perché il Comune aveva stanziato 500mila euro ma non erano sufficienti per opere antisismiche.