Si era prodigato per la crescita della comunità parrocchiale di San Luca, punto di riferimento nel quartiere Q5, in quello che è stata l’ultima parte del lungo cammino del suo servizio pastorale. Si è spento a 82 anni Monsignor Mario Sbarigia, all’ospedale Santa Maria Goretti. Storico vicario generale della Diocesi pontina, sia con il vescovo Giuseppe Petrocchi, che l’attuale Mariano Crociata. Molti fedeli in queste ore lo ricordano anche per il suo sacerdozio a Borgo Carso. Da due anni aveva scelto di risiedere nella parrocchia di Santa Rita a Latina, dove comunque era a disposizione per le celebrazioni e confessioni.
Questa la nota di cordoglio da parte del sindaco Matilde Celentano: “Don Mario è stato un punto di riferimento per l’intera comunità di Latina, che rimarrà per sempre impresso nel cuore di tutti i cittadini. E’ tornato alla casa del Padre portando con sé tutta la sua umanità. Un sacerdote, don Mario, da sempre impegnato nel sociale, con particolare attenzione al mondo giovanile e alle categorie più fragili. Non si è mai discostato dalle sue innate doti di umiltà e altruismo”. L’ex sindaco Damiano Coletta ha affidato le parole al suo profilo social: “Nei suoi cinquanta anni di sacerdozio ha aperto le porte agli ultimi, ai giovani, a chiunque volesse entrare nella sua parrocchia. Ha accolto, confortato, educato, indicando la strada tracciata dal Vangelo”.
La camera ardente per Don Mario Sbarigia sarà aperta da domani alle 15, presso la parrocchia di San Luca, dove dalle 21 è in programma una veglia di preghiera. I funerali di terranno sabato alle 10 presso la Cattedrale di San Marco. Esequie presiedute dal vescovo Mariano Crociata e concelebrate dal clero pontino. Era originario di Filettino, ma la salma verrà tumulata presso il cimitero comunale di Latina.
Biografia
giovanissimo entrò in seminario dove al termine degli studi fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1966 e incardinato nella diocesi di Velletri. Già dai primi anni di ministero fu destinato alle zone pontine, poi scelse di farsi incardinare nella nuova diocesi di Latina quando questa fu creata smembrandola da quella di Velletri.
Così, il 1/9/70 arrivò nel capoluogo come vicario parrocchiale a Santa Maria Goretti (Latina Città), un mese dopo divenne assistente ecclesiastico per gli studenti. Il 1/7/1977 fu nominato primo parroco di San Benedetto, a Borgo Piave (Latina). Sempre accanto ai più deboli, il 2/2/1989 fu nominato direttore della Caritas Diocesana, poi il 17/3/1994 cappellano dei nomadi. Trasferito di parrocchia, il 1/8/1994 arrivò come Parroco a San Luca (Latina), e per un periodo anche Parroco della vicina San Matteo.
Dal dicembre 1997 a luglio 1998 visse anche una esperienza missionaria presso la Diocesi di Scutari, in Albania, nell’ambito di una missione della Diocesi di Latina, iniziata nel luglio del 1995, per dare sostegno e aiuto alla comunità locale nel periodo immediatamente successivo alla caduta del regime comunista albanese.
Il 1/2/1998 il vescovo Pecile lo nominò Vicario episcopale per la Carità. Lasciato questo incarico, il 22/11/2003 fu nominato Vicario Generale, e arrivò per lui anche il titolo di «monsignore».
Grazie alla sua attività pastorale la Chiesa pontina può dire di essere stata con notevole anticipo «in uscita» verso le periferie esistenziali. Come non ricordare le prime esperienze con gli obiettori di coscienza e il servizio civile, l’ospitalità ai poveri a Borgo Piave, l’assidua partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi oppure l’avvio nei primi Anni Duemila del Gruppo di ascolto per separati e divorziati: pietre miliari della carità della chiesa pontina.