Ci sono Governi impensabili che nascono in un batter d’ali. E’ il caso del Conte bis giallo-rosso, con tutte le contraddizioni del caso. Albino Luciani fu eletto Papa al primo giorno di conclave.
Ma la storia ci insegna che per eleggere il successore di Clemente IV, la Chiesa impiegò 1006 giorni, circa tre anni. Per costringere i cardinali a trovare un accordo, il popolo viterbese (Viterbo all’epoca sede Pontificia) li segregò a palazzo riducendo loro il vitto e scoperchiando infine il tetto. Nacque così il conclave, con l’elezione di Tedaldo Visconti, al secolo Gregorio X.
Ecco, il sindaco di Latina Damiano Coletta per siglare definitivamente l’accordo con il Partito democratico, e consentire l’ingresso in giunta dei due assessori designati dai dem, non ha a sua disposizione 1006 giorni. Quattro sono i mesi già trascorsi per le prove d’intesa con il Pd, avviate nel momento in cui il primo cittadino ha dichiarato di volersi aprire al Pd, al M5S e alle forze riformiste. Tre anni e quattro mesi sono già andati, rispetto ai cinque a disposizione del mandato elettorale.
Risale al 4 novembre scorso l’ultimo incontro tra le delegazioni di Pd e Lbc e il sindaco. Coletta ha chiesto 24-48 ore di tempo per dire sì o no. Ad oggi, 10 novembre, nessuna comunicazione a riguardo. Il primo cittadino sembra aver rinunciato, nel silenzio, all’aiuto offerto dal Partito democratico con tutta la filiera di governo. Almeno questa appare l’evidenza: se la minestra ti piace te la mangi, non aspetti che inacidisca.