La conferenza dei servizi per l’autorizzazione commerciale, non alimentare, per una superficie di 7.330,05 metri quadrati in località Borgo Piave, rischia di impantanarsi nell’urbanistica malata di Latina. La convocazione degli enti preposti per rispondere all’istanza della società abruzzese Cosmo spa, titolare del marchio Globo, fissata al 22 giugno prossimo, non scoraggia un’indagine avviata da qualche tempo dal Nucleo investigativo della Forestale di Latina.
Questa mattina gli agenti del Nipaf sono stati in Comune per acquisire le ultime autorizzazioni edilizie rilasciate per la sistemazione del sito, ovvero una variante in corso d’opera datata 2013 e due Scia, una del 2014 e una del 2015. La struttura in questione, già messa a puntino per l’apertura del megastore qualora ricevesse l’ok della conferenza, è sita lungo la strada regionale Pontina al chilometro 69,600.
Il preesistente stabile, già in passato, fu oggetto di un’inchiesta avviata dall’allora Procuratore Capo Giuseppe Mancini. Si tratta infatti dell’opificio Seranflex, ditta di serramenti. Una volta dismessa l’attività, il sito finì nel mirino per via di una strana sanatoria. Il condono concesso ai nuovi titolari della struttura fu rilasciato per un immobile all’80% commerciale e al 20% produttivo. Ma la Seranflex svolgeva lì la sua attività produttiva. La Procura volle vederci chiaro. In particolare Mancini dispose una perizia che confermò il sospetto: quel sito in realtà era tutt’altro che commerciale, al suo interno vi erano ancora i macchinari. Fu rinviato a giudizio, per il reato di abuso d’ufficio, il tecnico convenzionato con il Comune di Latina per la definizione delle pratiche di condono. Ma la vicenda giudiziaria si concluse nel 2011 con la prescrizione. E’ a questo punto che i proprietari chiedono e ottengono dal Comune di Latina un permesso a demolire e ricostruire sulla base di un progetto che prende sostanzialmente per buona la prevalente destinazione commerciale dell’immobile. Direttore dei lavori sarà lo stesso tecnico che aveva istruito la pratica di condono ritenuta viziata da falso.
Il sito oggi destinato all’apertura di un centro commerciale potrebbe di fatto nascondere un cambio di destinazione d’uso illegittimo. Perché allo stato dei fatti la ricostruzione sarebbe dovuta avvenire dando all’immobile una destinazione a prevalenza produttiva. Ed è proprio su questo punto che si inseriscono gli accertamenti del Nipaf, al di là della recente indizione della conferenza di servizi per l’apertura dell’attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori. Intanto la società abruzzese ha dato per certa e imminente l’apertura del punto vendita, avviando anche la ricerca del personale per lo store di Latina.